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Attualità | 28 maggio 2021, 19:45

Covid, in Liguria incidenza di 23 casi ogni centomila abitanti, Toti: "Avanziamo verso la zona bianca"

Discesa della curva del contagio più rapida di quanto previsto dalla task force regionale, per i vaccini agli adolescenti saranno coinvolti i pediatri

Immagine di repertorio

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E' una discesa della curva del contagio più rapida di quanto previsto dagli esperti della task force regionale quella che sta verificandosi in Liguria.

A riportarlo il governatore Giovanni Toti durante il consueto punto stampa serale di aggiornamento sull'evolversi della pandemia da Covid19 nella nostra regione, dove l'incidenza media è di 23 casi ogni 100mila abitanti, con un Rt a 0,69. Numeri che, conferma il presidente con delega alla Sanità, porteranno la Liguria in zona bianca già dal 7 giugno.

“Si conferma una discesa anche più veloce di quanto ci aspettassimo. Siamo a 22/23 positivi per 100 mila abitanti, quindi molto sotto la media italiana che è tra i 40 e 50 casi ogni 100 mila abitanti e molto al di sotto dell’area di rischio. Procediamo quindi verso la zona bianca il 7 giugno” ha detto Toti.

“Il quadro epidemiologico nella nostra regione - ha spiegato Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa - è in costante miglioramento, con un calo dell’incidenza giornaliera che si attesta intorno a 0.4 casi su 10.000, avevamo superato i 3 casi su 10.000 abitanti durante la terza ondata. Il parametro RT è pari 0.69 che, con l’incidenza attuale, ci collocherebbe in zona bianca”.

“Gli ospedali - ha detto Angelo Gratarola, direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza dell'ospedale policlinico San Martino - si stanno progressivamente svuotando, anche le terapie intensive, che oggi raggiungono il valore di 36, quindi 1/3 rispetto al punto massimo di questa terza ondata. Stiamo riconvertendo, anche in questi settori delicati, posti letto, per far si che la grande chirurgia, che necessita di protezione post-operatoria, possa svolgerli in assoluta tranquillità”.

Un miglioramento dovuto a una campagna vaccinale che viaggia a gonfie vele e che dal 3 di giugno vedrà l'eliminazione via via della somministrazione per fasce prioritarie di età con un piano che sarà presentato nei prossimi giorni. Dopo il via libera di Ema al siero Pfizer nella fascia 12-15 anni, inoltre, presto prenderà via la vaccinazione per gli adolescenti che coinvolgerà anche i pediatri di libera scelta.

“Anche oggi in Liguria sono stati somministrati oltre 15 mila 700 vaccini, mentre lunedì 31 alle ore 23 ripartirà un nuovo OpenDay per chi, sopra i 18 anni, vuole volontariamente prenotare un vaccino AstraZeneca o Johnson. Il generale Figliuolo ha anche chiesto di eliminare le fasce d’età, ci stiamo lavorando e dal 7 giugno le vaccinazioni potrebbero già essere aperte per tutta la popolazione, procedendo per scaglioni di 5 anni al giorno in base all’età. In queste ore c’è stata anche l’approvazione dell’Ema per la vaccinazione della fascia 12-15 anni e per questo stiamo predisponendo, coinvolgendo anche i pediatri di famiglia, la vaccinazione per gli under 16”.

In Liguria intanto il 40% della popolazione ha ricevuto la prima dose: “Sui vaccini siamo la seconda regione con circa l'8% in più di dosi somministrate e sopra di 71.000 rispetto alla media nazionale - ha spiegato Ansaldi - In base alla popolazione target e agli aderenti, cioè coloro che hanno manifestato la volontà a vaccinarsi e coloro che sono già stati vaccinati, la percentuale è superiore al 90% per le categorie come gli operatori sanitari, vicini al 100%, gli ospiti del RSA, gli ultravulnerabili, gli over 80 e la fascia 70-79 anni”.

Per quanto riguarda la manifestazione di interesse per l’avvio della vaccinazione in setting lavorativo, ieri scadeva il primo termine per l’invio delle domande: “Quelle pervenute sono 24 e riguardano aziende con più di 250 dipendenti - ha concluso Ansaldi - che hanno manifestato la volontà ad iniziare la vaccinazione nelle loro aziende: tre sono nel territorio di ponente, 13 nell'area metropolitana e 8 invece nel territorio di Asl 4 e Asl 5. Le dosi messe inizialmente a disposizione saranno 5.000 dosi a settimana”. 

“Siamo arrivati a questa sera, nel reparto di Malattie Infettive, con solo 1 paziente Covid positivo. Non succedeva dalla prima settimana di luglio del 2020. La discesa è stata repentina e drastica. Uno dei due pazienti “no vax”, che era ricoverato a San Martino, lotta tra la vita e la morte in terapia intensiva; è stato intubato 48 ore fa. Questo deve essere un messaggio che arriva forte e chiaro a tutti: il vaccino salva la vita” ha detto il primario del reparto di malattie infettive dell'ospedale San Martino Matteo Bassetti.

Mattia Pastorino

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