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Attualità | 26 maggio 2021, 10:20

"Basta morti sul lavoro": i sindacati scendono in piazza a Savona

Alla protesta si aggiungono anche i temi della proroga del blocco dei licenziamenti, la semplificazione degli appalti e la mancanza di soluzioni alle tante crisi industriali

"Basta morti sul lavoro": i sindacati scendono in piazza a Savona

Continua sino a fine mese la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil per dire basta alle morti sul lavoro. A Savona con un presidio sotto la Prefettura nella giornata di giovedì 27 maggio 2021 dalle ore 10.30 alle 12.30.

In questi giorni, alle ragioni della protesta si aggiungono anche i temi della proroga del blocco dei licenziamenti, delle semplificazioni in materia di appalti e quelli relativi al perdurare della mancanza di soluzioni alle tante crisi industriali.

In particolare, consideriamo inaccettabile e socialmente pericolosa la posizione della Confindustria che si ostina a rifiutare la proroga del blocco dei licenziamenti in questa fase, tanto più alla luce dei finanziamenti di carattere sia generale sia specifici, destinati alle aziende e mai selettivi. Non possiamo assolutamente permetterci il rischio della perdita di ulteriori centinaia di migliaia di posti di lavoro.

Sull’insieme di queste proposte, Cgil, Cisl, Uil chiederanno un incontro ai gruppi parlamentari e l’avvio di un serio confronto con il governo sulle priorità da noi indicate e saranno davanti a Piazza Montecitorio venerdì mattina 28 maggio per una manifestazione a sostegno di queste rivendicazioni.

"In questa fase i lavoratori sono ancora alle prese con la crisi, pertanto vanno protetti e sostenuti. Il provvedimento del governo sui licenziamenti - affermano i segretari Pasa, Pesce e Mazziotta - è un primo passo ancora insufficiente e deve essere completato per garantire la proroga certa del blocco fino almeno ad ottobre. Tempo necessario per consentire il rafforzamento degli ammortizzatori sociali in direzione di una copertura universale. In questa fase i lavoratori sono ancora alle prese con la crisi. Pertanto vanno protetti, sostenuti e accompagnati nei processi di transizione economica, che saranno promossi con le risorse del PNRR, attraverso progetti efficaci di formazione e riqualificazione professionale”.

Per i tre segretari Confederali savonesi, "ci vuole un piano straordinario per una buona e stabile occupazione che renda credibile qualsiasi obiettivo di rafforzamento della coesione sociale”. “Per questo siamo pronti e disponibili per il confronto a tutti i livelli, a partire dall'uso sapiente di tutti gli ammortizzatori sociali, prima di usare la mannaia dei licenziamenti".

Nel territorio savonese nel corso del 2020 si sono persi oltre 3 mila posti di lavoro e altrettanti sono a rischio nelle varie vertenze industriali non ancora risolte dal Ministero dello sviluppo Economico – Piaggio, LaerH, Bombardier, Funivie, Italiana Coke e Sanac.

“Siamo però altrettanto pronti a respingere e a mobilitarci contro qualsiasi scelta che aumenti incertezza e precarietà occupazionale, compresa l'intenzione annunciata dal governo di indebolire le attuali regole sugli appalti, rendendo il lavoro più fragile, ricattabile, più insicuro e vittima di sfruttamento e criminalità organizzata, una decisione che contrasteremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione. In provincia di Savona sono 60 le persone morte all’interno dei luoghi di lavoro tra il 2012 e il 2020. Basta morti sul lavoro". 

Comunicato stampa

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