"Dopo gli effetti della crisi economico-finanziaria (2007-2013) il territorio era riuscito a rialzarsi attraverso uno impegno comune delle parti sociali e delle istituzioni che aveva determinato il raggiungimento di due importanti risultati: il completamento della piattaforma portuale di Vado Ligure e l’ottenimento dello status di Area di Crisi Industriale Complessa per il Savonese (e l’interesse di nuovi investitori ad insediarsi sul territorio e la disponibilità a nuovi investimenti di imprenditori locali non si sono fatti attendere)". Cosi spiega in una nota Simone Pesce, responsabile dell’area sindacale territoriale della Cisl di Savona.
"Come Cisl stiamo insistendo, da un lato, nel chiedere piani industriali chiari alle imprese sopra richiamate nella convinzione che la loro strategicità nell’economia locale e nazionale (per questo è necessario il coinvolgimento dei Ministeri competenti) sia assolutamente da salvaguardare, e dall’altro, nell’evidenziare la necessità di valorizzare nuovi asset produttivi".
"Da questo l’invito della Cisl territoriale a non abbandonare modelli operativi funzionali che, se adeguatamente sostenuti dai livelli regionali, potrebbero riposizionare la provincia di Savona tra quelle potenzialmente trainanti per l’economia regionale e nazionale. Per questo occorre condividere un modello di sviluppo integrato e costruito per filiere produttive da sostenere attraverso l’individuazione di canali di finanziamento ed iniziative mirate" prosegue Pesce.
"Il territorio deve attrezzarsi per non perdere nessuna delle opportunità derivanti dai processi di ripresa e rilancio del Paese individuando chiaramente le proprie necessità (non è il momento di andare in ordine sparso e con idee confuse) e valorizzando le proprie potenzialità nel contribuire alla ripresa economica complessiva" conclude Pesce.