Il Consiglio di Amministrazione di Tirreno Power ha valutato che non sussistono le condizioni per proseguire lo sviluppo dei progetti che prevedevano la costruzione di nuovi gruppi alimentati a gas a Vado Ligure e Civitavecchia.
La decisione è stata presa a seguito di un attento esame di tutti gli aspetti collegati con l’avanzamento delle autorizzazioni e con il contesto regolatorio e, in particolare, in considerazione della perdurante indeterminatezza delle tempistiche per la conclusione degli iter autorizzativi, che non risulta compatibile con gli impegni che la Società dovrebbe assumere per la consegna dei nuovi impianti a ciclo combinato.
"Tirreno Power conferma il proprio impegno nella generazione elettrica, continuando a garantire la piena efficienza e il basso impatto ambientale dei propri impianti, cicli combinati alimentati a gas naturale e idroelettrici, e sviluppando nuove iniziative nella produzione da fonti rinnovabili.
Contestualmente, Tirreno Power continuerà il dialogo che ha sempre mantenuto con tutti gli stakeholder per lo sviluppo economico e la sostenibilità ambientale dei territori in cui opera, in linea con i nuovi e ambiziosi obiettivi europei di transizione ecologica, fissati lo scorso dicembre dal Green Deal EU" specificano dall'azienda.
Si dice così la parola fine che aveva acceso un aspro dibattito sia tra il mondo politico che tra le associazioni ambientaliste e cittadini.
Il comune di Quiliano in consiglio comunale lo scorso gennaio si era espresso in maniera contraria al progetto di realizzazione e aveva presentato le proprie osservazioni concernenti la valutazione di impatto ambientale, anche fornendo nuovi ed ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. L'amministrazione quilianese aveva ritenuto necessario ricorrere ad una prestazione professionale che consisteva nella redazione di una perizia giurata a supporto di un’azione di autotutela nei confronti del procedimento di VIA.
Costituendo così un’analisi critica della documentazione tecnica, con lo scopo di evidenziare le criticità del progetto di ampliamento e le ricadute dello stesso sul territorio comunale con particolare riferimento alla qualità dell’aria ed all’impatto sanitario.
Il comune di Vado invece aveva specificato che riteneva "di non esprimere alcuna pregiudiziale di merito tecnico, poiché non intende percorrere strade difformi dai procedimenti sanciti a livello nazionale".
"Gli organi tecnici ufficialmente interpellati a valutarne l’eventuale impatto sanitario sono infatti già stabiliti per legge ed ogni eventuale espressione di merito tecnica conseguente deriverà esclusivamente dall’Istituto Superiore di Sanità. Il comune di Vado Ligure procederà quindi alle proprie valutazioni solo dopo aver conosciuto gli esiti delle istruttorie tecnico ambientali che saranno prodotte dagli organi competenti in sede di VIA Nazionale" avevano proseguito dal comune vadese.
Dichiarazioni che però non erano piaciute alle associazioni ambientaliste savonesi così al consigliere regionale Ferruccio Sansa che aveva esposto la sua preoccupazione spiegando che "la gente di Vado e di Savona ha già pagato il suo tributo all'inquinamento e non credo che sia giusto fargli respirare altro possibile veleno". Successivamente a febbraio l'ordine del giorno del gruppo consiliare di minoranza "Memoria e futuro" contrario al progetto era stato respinto.
Il tema aveva fatto capolino anche in consiglio comunale a Savona dove i gruppi consiliari di Rete a Sinistra, Noi per Savona e M5S avevano presentato un ordine del giorno ma era stato respinto. Votato favorevolmente invece quello del Partito Democratico.
Lo scorso 22 aprile il dirigente Giacomo Meschini del Ministero della Transazione Ecologica aveva scritto una lettera ai comuni di Quiliano, al WWF Italia e all'associazione Uniti per la Salute esprimendo contrarietà alla loro richiesta di informare i cittadini sul procedimento di valutazione dell'impatto ambientale.
"Stop al progetto che anche noi come Lista Sansa abbiamo avversato in ogni modo. La gente se ci crede, se si mobilita, se combatte, può farcela. Il ruolo della politica e del giornalismo è non lasciarla sola", questo invece il pensiero di Ferruccio Sansa, consigliere regionale di minoranza, espresso dopo la notizia dello stop al raddoppio della centrale di Vado Ligure.