Avevano incrociato le braccia in piazza Mameli a Savona lo scorso 26 marzo nella giornata del "No delivery day" ma la situazione non sembra migliorare, anzi.
La Cgil Savona ha così deciso di venirgli incontro organizzando un'assemblea per cercare di ascoltare tutte le richieste.
I rider savonesi questa mattina sono stati infatti ascoltati dalla segretaria Nidil Cigl Savona Stefania Druetti facendo il punto sull'assenza di un contratto che di fatto non gli consente di avere il tfr e le ferie oltre a non essere coperti sugli infortuni.
Diversi i temi trattati dall'utilizzo dei propri mezzi e un mancato pagamento dell'usura degli stessi e un rimborso del chilometraggio, passando per la tariffa legata all'algoritmo oltre alle mance tassate sulle app e le statistiche di ogni rider che penalizzano ad esempio chi è stato infortunato.
"Si sono riuniti per richiederci supporto e realizzare qualcosa nel savonese - spiega Stefania Druetti che ha ricordato Antonio Prisco, rider sindacalista mancato prematuramente a 38 anni che ha lottato per i diritti dei suoi colleghi - vorremmo anche trovare uno spazio per una 'casa rider', un posto al riparo con un wc, per caricare il telefono ed effettuare una pausa".
"Siamo stati considerati degli eroi durante il lockdown per la consegna del cibo ma ora chiediamo i diritti dei lavoratori base" spiega una dei rider presenti all'assemblea. In totale nel savonese sono circa una ottantina dei quali 10 donne e alcuni non più giovani che purtroppo hanno perso il loro lavoro e si sono dovuti reinventare.