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Attualità | 29 aprile 2021, 19:27

Savona, spostamento ex Bagni La Playa, il Consiglio comunale si spacca: stop al ricollocamento alle Fornaci

L'area di Zinola in caso di spostamento poteva dar vita ad un'operazione di costruzione di un complesso residenziale, anche se al momento si attende la sentenza del Consiglio di Stato

Spiaggia Zinola

Spiaggia Zinola

L'ex stabilimento balneare Bagni La Playa non verrà ricollocato da via Nizza a Zinola alle Fornaci a Savona tra i bagni Umberto e i bagni San Cristoforo.

Questa la decisione del Consiglio comunale visti i 16 voti contrari e 15 favorevoli. Tra i contrari alla pratica, oltre alla minoranza anche i due consiglieri di Savona Capoluogo ex Lega Giancarlo Bertolazzi e Alda Dallaglio, della Lega Emiliano Martino e di Vince Savona Sujata Karunaratne.

Al centro della discussione lo spostamento degli ex bagni in stato di abbandono da 4 anni che sono diventati un'area particolarmente degradata andati distrutti anche dai vandali e dalle mareggiate.

La pratica prevedeva che nella nuova zona della Fornaci dovevano essere insediate massimo 70 cabine (massimo 30 fisse), per una superficie costruibile di 150 mq che avrebbe compreso le attività di pubblico esercizio e una terrazza. Lo stabilimento balneare doveva essere attraversato dalla nuova passeggiata pubblica a raso prevista nei lavori di riqualificazione di via Nizza realizzati tramite il Bando Periferie del Ministero che comprende tre lotti per 18 milioni di euro.

Al posto degli ex Bagni La Playa pare che la proprietà, la famiglia Gavotti, sia intenzionata alla costruzione di un complesso residenziale affacciato sulla spiaggia di circa 2mila metri cubi, per il 35% in più dell'attuale manufatto. Il comune nel 2019 aveva respinto il progetto residenziale, il privato aveva fatto ricorso al Tar e lo aveva perso e ora si attende la sentenza del Consiglio di Stato. Da lì la preoccupazione della maggioranza dei consiglieri che si sono opposti ad una pratica che seppur non sia incentrata su quel tema, secondo loro è strettamente legata.

"Il fatto di spostare una spiaggia libera nella posizione attuale adesso alle Fornaci a Zinola non penso sia positivo per la fruizione dei savonesi. E' negativo per la città, non possiamo ignorare questa funzione, non ne vedo il motivo" ha commentato il consigliere di Noi per Savona Mauro Dell'Amico.

"Si fa del complottismo su questa pratica, abbiamo un imprenditore che dal 2016 non lavora perché è stato sfrattato da un privato che ha il diritto di farlo visto che le aree sono sue. La persona che lavorava in quelle aree può benissimo richiedere di fare la sua attività in un altro luogo, prendendo lo stabilimento balneare in un'altra zona della città" prosegue il consigliere Alberto Marabotto della lista civica del sindaco Caprioglio.

"Il proprietario dello stabilimento è una vittima dei Gavotti e di Autorità Sistema Portuale, accettando uno spostamento però si va a togliere una porzione di spiaggia pubblica in una zona che ha molto meno disponibilità rispetto a Zinola, lo stesso potrebbe rimanere lì - specifica Manuel Meles, capogruppo del M5S - se la passeggiata verrà realizzata a breve l'intervento dovrà partire in contemporanea, se non parte subito si fa una spostamento che chissà quando verrà realizzato".

"Se il privato fa un fabbricato di 16 appartamenti, una sorta di eco mostro, se lo dovesse fare sarebbe da abbattere subito, mi opporrò sempre - tuona il consigliere Giancarlo Bertolazzi di Savona Capoluogo - non è possibile dover recuperare un'altra area, perché nel 2016 c'è stata una manovra tenaglia tra la proprietà, tra l'ente porto ed è stato schiacciato l'occhio a qualcuno della passata amministrazione. Non so se si può andare avanti su questa pratica".

"Non stiamo semplicemente parlando dello spostamento di un imprenditore e di un'attività economica, ma di modificare al contempo una cosa che poteva essere indipendente da questa pratica. Riteniamo che ogni previsione che riguarda il litorale debba essere pianificata nel suo complesso. La domanda su cosa succederà nell'area ex bagni La Playa dobbiamo porcela" continua Elisa Di Padova, capogruppo Pd.

"Va al di là dello spostamento di uno stabilimento da una parte all'altra, il trasferimento di per sé mi vede contraria, siamo qui a decidere un contemperamento di interessi che sono di un'intera città, i savonesi hanno il diritto di avere una spiaggia libera alle Fornaci così come non vedere uno scempio davanti agli bagni La Playa, ci sarà uno stato di abbandono ulteriore. Qualsiasi tipo di iniziativa che prenderanno i privati ci vorrà tempo e chissà per quanto sarà così" ha detto la capogruppo di Italia Viva Barbara Pasquali.

"Non condivido queste modalità di andare avanti di variante in varianti modificando pezzi di città, è una scelta sbagliata, il comune deve avere una voce in capitolo, se quel progetto che il privato vuol fare è consono con l'idea di città che abbiamo. Sono contrario sia nel metodo che nel merito, questo atto è propedeutico ad atti successivi, dobbiamo stare molto attenti" ha concluso il capogruppo di Rete a Sinistra Marco Ravera.

Luciano Parodi

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