Ormai, ad aprile, si può dire che l’anno scolastico volge al termine. Un’altra annata non facile che, soprattutto per gli studenti delle scuole superiori, si è concretizzata in lunghi periodi di DAD (Didattica a Distanza).
Ma in tutto questo c’è una nota stonata per le famiglie, già penalizzate dalla crisi economica portata dal Coronavirus: infatti, al momento, per i loro studenti che sono rimasti a studiare più a casa che a scuola non è previsto alcun rimborso per gli abbonamenti dell’autobus.
Nel periodo di lockdown totale del 2020, infatti, tra le misure a sostegno delle famiglie era stata introdotta anche questa. E in molti davano per scontato che ciò si ripetesse anche nel 2021. Non necessariamente un rimborso totale, questo è ovvio, ma visto che i periodi a casa sono stati determinati da chiari e puntuali decreti, sarebbe bastato un rapido conteggio dei giorni di DAD e dei periodi in “zona arancione”, nei quali non si può lasciare il territorio comunale, per determinare un rimborso.
Anche la disamina sulle zone arancioni è importante: la Riviera Ligure, infatti, non è Milano, dove si possono percorrere in autobus anche decine di chilometri senza uscire dalla cinta urbana. La Liguria è fatta di tanti piccoli paeselli contigui, per cui non poter lasciare il comune di residenza significa, di fatto, non utilizzare i mezzi pubblici.
Ci racconta una mamma di Andora: “Ho chiesto informazioni direttamente agli uffici Tpl Linea. Il personale è stato chiaro, gentile e disponibile, ma mi ha spiegato che il titolo di viaggio è considerato un documento a valenza regionale per cui i decreti sul rimborso non spettano all’azienda, ma alla Regione Liguria. Gli uffici Tpl mi hanno anche spiegato di avere già presentato domanda per i rimborsi e di essere in attesa di risposta dalla Regione”.