“Dall’antitrust un accanimento incomprensibile contro il settore balneare, già da tempo alle prese con le incertezze della direttiva Bolkestein e in grande difficoltà per le conseguenze della pandemia. Agcm esce dal suo perimetro di competenza per esprimersi su una materia con toni e contenuti ben oltre le proprie prerogative, un’iniziativa che ci trova contrari nel metodo e nel merito".
Così in una nota Marco Campomenosi, europarlamentare ligure della Lega.
"L’estensione promossa dalla Lega e dall’allora ministro Centinaio non è una proroga incondizionata - prosegue il capo delegazione del Carroccio al Parlamento Europeo - ma fa parte di un più ampio progetto di riforma per definire la disponibilità della risorsa, mentre Agcm dà per scontato che la risorsa sia scarsa e dunque giunge alla conclusione (errata) che servano gare pubbliche selvagge; inoltre, proporre al Governo gare al massimo rialzo significherebbe regalare un settore alle multinazionali annientando un patrimonio di micro e piccole imprese, titolari di concessione marittimo-demaniale che sostengono, nelle proprie spese, anche oneri che altrimenti sarebbero a carico della pubblica amministrazione" aggiunge.
"Anziché fare chiarezza su temi quali manutenzione delle infrastrutture, sui giganti del web che non pagano tasse, o sulle grandi imprese che trasferiscono le loro sedi legali e fiscali in altri Paesi Ue favorendo anche il dumping sociale, è incomprensibile che oggi la priorità dell’Antitrust sia cancellare un'eccellenza del settore del turismo. Il comparto balneare va tutelato, non ulteriormente colpito” conclude Campomenosi.