Attualità - 19 febbraio 2021, 10:49

La Grande "Italia Mundial" del 1982 si prepara a ricevere la cittadinanza onoraria di Alassio

Il sindaco Melgrati: "Un segnale forte di unione e positività per superare tutti insieme questo momento difficile"

In copertina: l'Italia durante il ritiro ad Alassio. Sotto: alcuni reperti conservati presso il "Museo del Calcio" di Coverciano

Il “dream team” che rese grande l’Italia ai Mondiali di Calcio del 1982 si prepara a ricevere la cittadinanza onoraria alassina e ad accogliere il gesto simbolico della consegna delle chiavi della città. Un’onorificenza che sarà estesa a tutta la FIGC.

Proprio questo, infatti, è il quarto punto all’Ordine del Giorno del consiglio comunale che si dibatterà il 23 febbraio prossimo nella Città del Muretto. E visto l’amore che ancora oggi accompagna quella nazionale ci si può addirittura azzardare a ipotizzare un voto unanime della seduta, a prescindere da colori e schieramenti politici.

Nel 2022 ricorreranno i quarant’anni da quella vittoria che fece sognare l’Italia. Immagini ancora oggi impresse nella memoria collettiva: l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini che sobbalza in tribuna e si alza in un gesto di esultazione, il ritorno a casa della formazione sull’aereo presidenziale, con Zoff che si ritrova a giocare a carte proprio con Pertini… Quelle furono le autentiche “Notti magiche”, molto più di quelle cantate, solo otto anni dopo, dal duo Bennato-Nannini come “inno” di un campionato mondiale francamente opaco per noi che eravamo padroni di casa.

E, soprattutto, tornando a quell’indimenticabile 1982, ancora oggi tutti gli italiani ricordano che la nazionale del CT Bearzot scelse proprio Alassio come meta del ritiro pre-mondiale. Sarà stata l’aria buona della nostra Riviera a dare agli atleti quel qualcosa in più per vincere? Di certo il ritorno di immagine per Alassio fu qualcosa di talmente forte che permane nel tempo.

Purtroppo la figura più iconica di quella squadra, quel Paolo Rossi soprannominato “Pablito Mundial” dopo l’impresa, non sarà presente a ritirare le chiavi della Città e l’attestato di cittadinanza: il goleador che con tre reti mise in ginocchio il Brasile di Falçao, Junior e Cerezo si è spento solo due mesi fa, a soli 64 anni (leggi QUI). Ne sono passati oltre trenta, invece, dalla tragica morte di Gaetano Scirea, avvenuta nel 1989 in un incidente stradale a soli 36 anni di età. La vedova Mariella Cavanna è stata spesso ospite di numerosi eventi sportivi nel Ponente Ligure, portando sempre un commosso ricordo del marito.

Nel 2010 si è spento anche il CT Enzo Bearzot, l’uomo che rese possibile l’impresa, “la pipa più famosa d’Italia”.

Commenta così, il sindaco di Alassio Marco Melgrati, quanto verrà presentato nel prossimo consiglio comunale: “Si tratta di un momento importante. Da Alassio è partito un sogno che abbiamo vissuto tutti in prima persona. Ero giovanissimo ma ricordo ancora come fosse ieri la sfilata con il Maggiolone Cabriolet per le vie alassine, il clima di festa nei locali, la gente che impazziva e giocava per le strade, i gavettoni e le secchiate d’acqua. Fu un traguardo per il quale dovremo per sempre dire grazie all’allora assessore allo sport Carlo Tomagnini. In un momento come questo, così difficile, nel quale bisogna cercare di unire, chi più di quella nazionale che riunì tutta l’Italia sotto il segno della vittoria a un Campionato del Mondo può dare, ancora oggi, un segnale importante di compattezza e positività?”. 

A. Sg.