Attualità - 14 febbraio 2021, 18:55

Sicurezza in Liguria, SIAP: “Continuano le operazioni mediatiche senza investire sull’attività investigativa”

"Servono risorse umane e un coordinamento su tutto il territorio ligure"

“La settimana scorsa a Genova è andata a segno un operazione anti spaccio nel Centro Storico di Genova che ha avuto ampio risalto mediatico per impiego di mezzi e risorse umane. Un’operazione di fronte alla quale un sindacato di categoria non può che plaudire per il lavoro di colleghe e colleghi grazie al quale in piena emergenza pandemica con un elevato rischio d’infrazione, la questura ha potuto concretizzare misure cautelari delegate dalla Magistratura e a sequestrare sostanze stupefacenti. Operazioni che spesso vanno a favore dell’immagine dei Dirigenti di quegli uffici che si trovano occasionalmente interessati ad epiloghi di operazioni iniziate due o tre anni prima e che in realtà si concretizzano solo grazie al lavoro di chi lavora in mezzo alla strada. Detto questo però riteniamo assolutamente necessario ribadire per l’ennesima volta quanto il SIAP sostiene da tempo sulle motivazioni che purtroppo stanno rafforzando in modo esponenziale la criminalità organizzata e quindi le ‘mafie’ sul territorio ligure e genovese”.

Ad intervenire sulla situazione della sicurezza in Liguria è Roberto Traverso, Dirigente Nazionale SIAP, che spiega: “Prima di tutto la piaga dello spaccio di stupefacenti non interessa solo il Centro Storico di Genova, visto che il degrado sociale è fortemente presente anche in altri quartieri e delegazioni genovesi e della Liguria. 

Secondo punto: operazioni mediatiche come quella messa in scena venerdì scorso a Genova (utilizzato anche un elicottero della Polizia di Stato) non incideranno mai sul fenomeno 'spaccio' perché non è certo la 'mano d’opera' che potrà mai mancare alle organizzazioni mafiose per piazzare la droga sul territorio genovese e ligure.
Terzo punto: Non è sufficiente provare a colpire chi spaccia (tra l’altro la normativa vigente rende quasi impossibile intervenire con provvedimenti detentivi) ma occorre supportare efficacemente l’attività investigativa sul territorio ligure.

Quarto punto: Emblematica la chiusura della 5ª Sezione della Squadra Mobile di Imperia a Sanremo, che pur avendo determinato il rafforzamento dell’attività di polizia giudiziaria che a Sanremo si occupa (con buoni risultati), della prevenzione e repressione di reati legati alla micro criminalità, spaccio stupefacenti ect, contestualmente a Imperia è sempre più difficile lottare contro la criminalità organizzata di stampo mafioso per la carenza di personale in forza alla Squadra Mobile.

Sono anni ormai che su questo argomento le Istituzioni locali non danno segnali concreti a partire dalla Regione Liguria. Anche le prefetture non prendono posizione attiva su un argomento così delicato. Non è accettabile che le politiche sulla sicurezza sul territorio genovese e ligure siano basate su spot mediatici ben voluti da chi ha l’esigenza di ottenere un effimero consenso politico.

L’unico aspetto positivo rilevato negli ultimi mesi è stata l’istituzione della Commissione Regionale Antimafia affidata al Consiglieri Roberto Cerri che auspichiamo d’incontrare per comprendere quale sia la linea che si è prefissato di portare avanti per recuperare gli anni d’immobilismo della Regione Liguria sulle politiche sulla sicurezza. 

Il SIAP può dimostrare in qualsiasi momento con i dati che c’è bisogno di investire in risorse umane ma anche su un concreto coordinamento provinciale sul territorio ligure: è sufficiente andare ad analizzare il numero degli investigatori impiegati nelle Squadre Mobili per la lotta alla criminalità organizzata visto che si predilige ad impiegare il personale per cercare di tamponare i fenomeni malavitosi con operazioni simili a quella messa in campo venerdì scorso a Genova.

In pratica metaforicamente - conclude Traverso - è come se si cercasse di asciugare il mare con un cucchiaino...”.

Comunicato stampa