"Siamo molto, molto, molto amareggiati. Le nostre attività non hanno un interruttore, non sono un rubinetto da poter aprire o chiudere a proprio piacimento senza conseguenze".
Decisamente evocativa l'immagine che Pasquale Tripodoro, presidente di Fipe Confcommercio Savona, usa per descrivere il sentimento di una categoria, quella di ristoratori e titolari di bar, sempre più sballottata tra aperture e chiusure a seconda del piazzamento della regione in zona arancione o gialla.
Ma stavolta fa più male. In particolar modo per i tempi, il venerdì alle 18.30 a poco più di ventiquattr'ore dal giorno di San Valentino, e per i modi, con l'ordinanza di passaggio della Liguria in arancione e conseguente stop al servizio al tavolo che scatterà di domenica e non ad inizio settimana: "Fermo restando che prima c'è la salute, si poteva far partire la zona arancione da lunedì così da poter dare agli esercenti la possibilità di lavorare. Vengono fatte queste cose a fin di bene ma senza tenere conto che le persone vanno tutelate, utilizzando buona volontà" commenta il presidente della Confcommercio Savona Vincenzo Bertino.
"Ci sembra una scelta presa da chi non sa cosa cosa significhi fare impresa, cosa voglia dire comprare le provviste e poi doverle buttare in gran parte, chiamare i clienti per disdire. Anche la proposta del presidente Toti per rimandare a lunedì le chiusure ci lascia interdetti: non possiamo andare avanti con questa incertezza" continua Tripodoro.
"Continuiamo a dire a tutti gli operatori che devono rispettare le regole ma non abbiamo capito anche perché in zona gialla si può andare a pranzo ma non a cena con le stesse regole. Questo è un modo di fare che non ci piace e non riusciamo a comprendere" prosegue Bertino, mentre Tripodoro invita i colleghi a non attuare alcuna forma di trasgressione alle norme: "Mi sono confrontato con gli altri presidente provinciali, ciò che consiglieremo ai nostri associati è di non aprire, evitare di rischiare multe e rimanere, come si suol dire, 'cornuti e mazziati'".
"Noi siamo per rispettare le regole e vogliamo tutelare i nostri imprenditori in tutti i modi possibili, non devono però decapitare le nostre categorie. Quando ci chiamano disperati non sappiamo cosa rispondere, che si mettano nei nostri panni" specifica il presidente della Confcommercio Savona.
Da lunedì intanto ci sarà un governo nuovo, guidato dal professor Mario Draghi. E non mancano quindi le speranze: "Meno male che finalmente c'è un Governo e da parte nostra c'è grande fiducia. Ce la metteremo tutta, questo e il momento di cambiare marcia e tutti devono fare la propria parte. Noi la faremo".
"Auspichiamo che nel prossimo futuro si prendano misure restrittive circoscritte, in modo che non si chiuda un'intera regione" ha invece concluso Tripodoro.