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Politica | 11 febbraio 2021, 10:31

Giorno del Ricordo, Grande Liguria: "Crimini vanno condannati senza se e senza ma"

Il commento di Nicola Dacco', responsabile politico del movimento a Finale Ligure

Giorno del Ricordo, Grande Liguria: "Crimini vanno condannati senza se e senza ma"

 

"Anni fa, il Governo italiano istituì il Giorno del Ricordo per ricordare la tragedia delle Foibe, nelle quali i partigiani comunisti del maresciallo Tito gettarono tra il 1943 e il 1945 migliaia di italiani, con conseguente dramma degli esuli istriano dalmati, costretti ad abbandonare le loro case dopo la cessione di Fiume, Zara e dell'Istria alla Jugoslavia. Tale giorno fu istituito a partire dal 2004, ponendo fine a un gravissimo vuoto storico, basti pensare che di questi eventi, fino alla data sopracitata, in molti testi scolastici non vi era alcun cenno". Questo il commento di Nicola Dacco', responsabile politico del movimento Grande Liguria di Finale Ligure. 

"Ovviamente, l'istituzione del Giorno del Ricordo provocò numerose reazioni soprattutto nel campo dell'estrema sinistra come il Partito dei Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, i quali  votarono compatti, in Parlamento contro tale iniziativa con 15 voti contrari. Uno dei più contrari fu l'allora segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, il quale durante un convegno aveva ribadito i valori della Resistenza e dell'antifascismo, affermò che le Foibe erano state un evento drammatico che investi la Venezia Giulia nella transizione post bellica, e che aveva una specificità sia etnica che politica. A mio avviso un tentativo di sminuire la drammaticità di questi eventi. Bertinotti prosegui, affermando di sentirsi vicino alle posizioni di J. P Sartre secondo cui il colono non può esistere, non può ricostruire la sua identità se non con l'eliminazione del colonizzatore... frasi dure prive di umanità che parlano di uccisioni. Tale discorso, fu visto come una condanna senza appello alle Foibe". 

"Nell'ottobre del 2004 l'allora vice Presidente della Regione Piemonte, Gianni Oliva, dei Democratici di Sinistra, grande storico contestualmente alla ricerca di fondi per finanziare le celebrazioni della Liberazione, si impegnò a cercare ulteriori fondi per Giorno del Ricordo, ovviamente si mise contro illustri rappresentanti dell'estrema sinistra italiana, i quali vedevano in questo un disegno di revisionismo  anticomunista, Oliva definì queste persone fuori dalla storia contemporanea". 

"Il giorno del ricordo, ottenne alla Camera dei Deputati il 98% dei consensi. E così fu istituito. Questo susseguirsi di dichiarazioni, prese di posizione, mi stupiscono perché personalmente non ho mai considerato differenze tra italiani caduti durante la resistenza e italiani morti nelle Foibe, mentre invece molti personaggi autorevoli ancora oggi fanno queste differenze che a pieno titolo considero fuori dalla storia". 

"Per noi di Grande Liguria i crimini sono crimini da chiunque vengano commessi e vanno assolutamente condannati senza se e senza ma. Questo vecchio modo di pensare, che a mio parere è stato il primo responsabile del vuoto storico sulla questione Foibe, ha fatto sì che ancora oggi ci siano comuni, che al di là del colore politico della Giunta che li amministra, ricordano e altri che non ricordano il 10 febbraio. Semplice dimenticanza o magari altre motivazioni che mi spaventa solo pensarle - conclude - Speriamo semplice svista e che presto si ponga rimedio a questa cosa, e mi sento personalmente orgoglioso di fare un plauso al comune di Pietra Ligure e Loano per il ricordo. Noi di Grande Liguria lo abbiamo ricordato. Non smetteremo mai di ricordare i crimini contro l'umanità, così come tanti cittadini".

Comunicato stampa

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