Attualità - 11 febbraio 2021, 19:05

Vado, consiglio comunale "fiume" sul nuovo impianto a gas Tirreno Power: respinto il no di "Memoria e Futuro"

Sindaco Giuliano: "Il no a prescindere non serve a nulla e oggi non lo diciamo perchè ci manca tutta la parte tecnica"

Un lungo dibattito durato più di 3 ore che ha portato al respingimento dell'ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare "Memoria e Futuro" contro la proposta di insediamento del nuovo gruppo a gas della centrale Tirreno Power. 

In consiglio comunale a Vado questo pomeriggio è stato discusso il tema che sta dividendo sia il mondo politico che delle associazioni ambientaliste. 

Se la maggioranza del consiglio comunale di Quiliano aveva dato il parere contrario per la realizzazione del progetto (specificando che da parte del Mise non ci sarebbe stato ancora nessun riscontro sulle inchiesta pubblica, sulle osservazioni e sulla perizia presentata dall'amministrazione quilianese), di parere opposto il parlamentino vadese che si è opposto all'ordine con i voti contrari della maggioranza e del gruppo "Vado di tutti". 

"Nel merito le posizioni della minoranza non sono condivisibili. Abbiamo ribadito che discutere quel progetto tra chi dice sì e no e molto riduttivo, mancano infatti le valutazioni sanitarie e ambientali che non deve fare il sindaco ma devono arrivare dagli organi competenti - precisa la prima cittadina vadese -  Quando arriveranno tutte le valutazioni tecniche faremo l'istruttoria insieme agli altri comuni, alla Provincia e alla Regione. Il no a prescindere non serve a nulla e oggi non lo diciamo perchè ci manca tutta la parte tecnica. Non deve essere una perizia di parte di un singolo e di un gruppo ma lo deve fare lo Stato". 

"Non abbiamo mai parlato di un NO al nuovo insediamento, a priori, perché contrari all’industrializzazione ma, piuttosto perché non si può continuare a infierire su territorio e cittadini con le stesse modalità (o quasi) del passato - ha dichiarato Elisa Spingardi, consigliere di Memoria e Futuro - Errare humanum est, perseverare diabolicum. E’ scientificamente provato che le centrali termoelettriche a ciclo combinato alimentate a gas naturale producano emissioni di gas serra e inquinanti di vario tipo, tra cui anche le polveri sottili. Il gas naturale è un combustibile fossile 'in fin di vita' alla luce della stringente normativa europea volta a estromettere l’uso dei carburanti fossili dalla produzione di energia elettrica a favore delle fonti rinnovabili. Stupisce che l’Amministrazione non tenga in considerazione le ricadute negative sulla collettività. Infatti, il Sindaco è 'autorità sanitaria locale' (ex art. 13, c. 2, L. 833/1978) ed è responsabile della salute della popolazione. Inoltre, non si può rimanere ancorati alla vecchia equazione 'ampliamento industriale = nuovi posti di lavoro': forse questo concetto poteva andare bene in passato, quando non esisteva l’elettronica e l’informatizzazione. E’ risaputo che tra le fonti fossili, il gas, è quella che crea meno occupazione, in quanto le nuove turbine sono molto tecnologiche".

Durante il suo intervento il Consigliere Spingardi, ha proposto la consultazione dei cittadini ex art. 61 del Regolamento del Consiglio Comunale da attuarsi mediante invio di questionari: "É importante che i cittadini siano informati e si possano esprimere per sentirsi parte di un progetto che in ogni caso li toccherà da vicino" ha proseguito Spingardi.

Nello scorso consiglio comunale di Savona l'ordine del giorno contro il progetto di Rete a Sinistra, Noi per Savona e M5S era stato bocciato, ma non quello del Partito Democratico che aveva portato il sindaco di Vado a scagliarsi contro i dem soprattutto per le osservazioni in merito al comune vadese.

Luciano Parodi