Dategli un fucile e cinghiali e caprioli non saranno più un problema. Pare che proprio nel corso di una battuta di caccia in Ungheria, Dario Amoretti abbia ricevuto dallo storico leader della Lega, Francesco Bruzzone, la proposta di candidarsi a sindaco per il centrodestra. Se poi il fatto fosse avvenuto in un bosco della Valbormida, la sostanza non cambia: Amoretti è un cacciatore. Con un'indole più leghista che filoforzista.
Non a caso nel 1994 fu il Carroccio che lo volle vicesindaco con delega all'Urbanistica. Amoretti è un eclettico: veste il doppio petto all'Unione Industriali dove ricopre il ruolo di dirigente, ma la sera corre felice a cantare e suonare il basso con vecchi amici dell'epoca beat.
Marco Russo è quanto di più lontano si possa immaginare dalle caratteristiche dell'avversario. Se Amoretti è un velocista, Russo è un passista: esce alla distanza. Ha il passo lento, costante. Magari lo aspetti ma sei sicuro che arriverà. Con i suoi tempi. Non è un decisionista, è l'uomo delle lunghe riflessioni.
Avvocato con trascorsi politici nei Cristiano sociali, nel Pd non è mai stato completamente a suo agio pur avendone sempre sostenuto le battaglie. Dispensa sorrisi con la cadenza del passaggio di una cometa, ma gli amici sostengono che nel privato conceda qualcosa di più. Comunque, volto rassicurante della politica.