"Abbiamo sottoposto al presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, la necessità di un ampio coinvolgimento di tutte le correnti politico-culturali, le categorie e i grandi corpi intermedi al fine di poter considerare l'esecutivo nascente un governo di unità nazionale". E' quanto ha sottolineato la delegazione di 'Idea- Cambiamo con Toti' al termine del secondo giro di consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi alla Camera.
Presente all'incontro come rappresentate ligure del movimento che fa capo al governatore della Liguria Giovanni Toti la deputata Manuela Gagliardi: "Abbiamo auspicato che l'azione della futura compagine governativa sia concentrata sulle priorità del paese, definite dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e che abbiamo voluto ricordare in 'tre direttrici fondamentali'", ha detto la parlamentare.
"Innanzitutto la gestione del fenomeno pandemico e l'implementazione del piano vaccinale per raggiungere nel minor tempo possibile la copertura di tutte le fasce più a rischio della popolazione e successivamente raggiungere l'immunità di gregge - ha spiegato Gagliardi - In secondo luogo, 'la definizione del piano di utilizzo delle risorse del Recovery Fund, della sua governance, che preveda il necessario coinvolgimento delle regioni, degli enti locali e di tutte le organizzazioni che rappresentano il mondo della produzione e del lavoro e parallelamente l'attuazione di una decisa semplificazione burocratica e una legislazione puntuale in termini di capacità di spesa, per rendere realmente operativo il progetto di rilancio del paese. Da ultimo, l'avvio di un percorso parlamentare di riforme costituzionali che riveda le regole e gli assetti per disegnare istituzioni più efficienti e scongiurare per il futuro le situazioni di stallo politico verificatesi nell'attuale legislatura".
"Tre direttive - ha sottolineato ancora la deputata - 'funzionali al conseguimento degli obiettivi prioritari per il Paese: il rilancio economico attraverso il riavvio dei cantieri e delle attività e la creazione delle condizioni necessarie allo sviluppo, a partire da un concreto piano infrastrutturale comprensivo delle reti materiali ed immateriali; alla riforma del lavoro reintroducendo forme di flessibilità e di facilitazione all'ingresso e al rientro soprattutto per le categorie spesso emarginate dal contesto produttivo, come giovani e donne; la revisione del sistema formativo, con l'obiettivo di superare il mismatch fra competenze richieste dal mondo del lavoro e quelle realmente fornite agli studenti, fra cui annoverare materie STEM, digital e soft skills, ponendo particolare attenzione ad incentivare la formazione femminile in questi campi attraverso il superamento degli stereotipi di genere".