Consiglio Comunale particolarmente attento alle tematiche sociali quello di ieri a Finale Ligure.
Tra i punti proposti e poi approvati l'ordine del giorno presentato da "Per Finale" per ribadire l'impegno delle istituzioni cittadine contro il razzismo aderendo ai principi dello "Ius Soli" e "Ius Culturae".
L'argomento è tornato di forte attualità a inizio anno, quando un post sulla pagina Facebook del presidente Toti di auguri alla prima nata ligure del nuovo anno, figlia di immigrati, aveva scatenato commenti di una violenza tale da essere poi censurati della pagina stessa, innescando anche una polemica con la Lega.
"La presenza di persone nate sul territorio italiano è sempre più importante, ma nonostante ciò ad essa non corrisponde un riconoscimento del ruolo da queste svolto all'interno del Paese, mentre questo diritto faciliterebbe il loro percorso di inserimento sociale, specialmente se minori" ha spiegato il capogruppo Cileto, ricordando poi il buon procedere dei progetti di integrazione nella comunità finalese, come il progetto SPRAR.
L'apprezzamento e l'adesione alla proposta del gruppo di minoranza sono arrivati bipartisan, sia dalla maggioranza, con il sindaco Frascherelli a ricordare come nel resto dell'Europa continentale la cittadinanza venga riconosciuta anche ad esempio attraverso lo "Ius Sanguinis", e da "Le Persone al Centro", sottolineando come con "correttezza concettuale" collegare il diritto di cittadinanza ottenuto attraverso una formazione culturale possa dare ulteriore dignità al diritto per nascita sul suolo nazionale.
Unica voce fuori dal coro quella della Lega. Pur condannando ogni razzismo e ribandendo la propria "posizione favorevole all’inclusione e all’integrazione", la consigliera Geremia ha posto il proprio voto contrario interpretando la proposta come un attacco strumentale e tendenzioso al partito: "La cittadinanza per noi è una cosa seria e deve arrivare alla fine di un percorso di integrazione come tra l’altro previsto dalle norme attualmente in vigore. Trovo fuori luogo impegnarci su un argomento che deve essere ancora discusso nelle sedi gerarchicamente più appropriate. Questo non vuol dire essere razzisti, ma difendere le nostre tradizioni e la nostra identità garantendo integrazione, rispetto delle regole e convivenza civile".
"Non è un ordine nato per far votare no alla Lega" ha però replicato la capogruppo Cileto. Che poi ha concluso: "E' un concetto in me da molti anni, come credo dimostrino il mio lavoro e i miei comportamenti. Mi avrebbe fatto piacere l'unanimità a dimostrare come Finale sia a favore dell'integrazione e dell'inclusività, contro ogni forma di razzismo. Nulla era fatto per creare diatribe politiche: ribadisco come come gruppo siamo lontani da logiche di partito".