Politica - 07 febbraio 2021, 15:46

Fronda anti Draghi nel M5S, il senatore savonese Mantero: "Prendersi la responsabilità di far nascere questo Governo sarebbe il definitivo suicidio politico del Movimento"

Una quarantina di senatori grillini si oppongono. "Se non è possibile fare un governo politico formato da partiti con una visione condivisa di un futuro sostenibile ed equo allora è meglio ridare la parola ai cittadini"

"Prendersi la responsabilità politica e morale di far nascere questo governo, così distante dai nostri valori e da tutto ciò che siamo stati, sarebbe il definitivo suicidio politico del M5S. Io sono per la libertà di auto determinazione, quindi anche questa è una scelta legittima, però se decidete di staccare la spina avvisateci".

Si conclude in questo modo il pensiero articolato del senatore savonese del Movimento 5 Stelle Matteo Mantero in merito all'appoggio al Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi.

Una fronda composta da una quarantina di senatori sarebbe contro l'appoggio all'ex presidente della Bce, stoppando di fatto una possibile entrata in un Governo "del tutti dentro" dove all'interno ci sarà il Pd (a meno di stravolgimenti dell'ultima ora, l'appoggio esterno è stato smentito da Zingaretti), la Lega, LeU (forse), Forza Italia, Italia Viva e il Gruppo Misto. All'opposizione ci sarà sicuramente Fratelli d'Italia che da settimane chiede il voto anticipato.

Una bella gatta da pelare per il Movimento, ieri ricevuti da Draghi alla presenza del fondatore Beppe Grillo, che si sono di fronte così ad una decina di senatori pronti a votare contro la fiducia e una trentina pronti ad astenersi. Nel frattempo chiedono il voto sulla piattaforma Rousseau e sono pronti a dar battaglia in vista del secondo giro di consultazioni previste per martedì.

"Il grido 'No governo tecnico' si sta velocemente trasformando in un 'Sì governo Draghi' purché ci siano ministri politici. Come se bastasse ripescare un paio di nostri ministri, magari quelli che hanno lasciato che Conte si immolasse sul MES, per trasformalo magicamente non solo in un governo politico ma anche in un buon governo. Magicamente non sarebbe un problema giustificare l’ennesima giravolta, non sarebbe un problema sostenere un governo che avrà probabilmente ministri della “traditrice” Italia Viva, di Forza Italia (patito fondato da un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, Dell’Utri e da un condannato per frode fiscale, falso in bilancio, appropriazione indebita, creazione di fondi neri, Berlusconi) e forse persino della Lega" continua Mantero.

"Draghi è un uomo di alto profilo, certo, alto ma molto più vicino all’establishment e alle grandi banche d’affari (è stato tra le altre cose vicedirettore per Vicepresidente per l’Europa di Goldman Sachs) che ai cittadini. Quando ho deciso di prestarmi alla politica l’ho fatto perché esisteva un movimento nato per difenderci proprio da quei poteri che Draghi ha incarnato, nato per riprenderci dignità come cittadini, per difendere la sovranità economica, energetica e alimentare del nostro paese, per avvicinare alla politica comuni cittadini come me, per restituire il potere al popolo sovrano" continua il senatore di Savona che ricorda i passati valori del M5S, molto spesso critici proprio contro l'ex Bce.

"Prendo in prestito le parole di un’amica, nel movimento dalla prima ora: 'Noi siamo nati come forza critica del liberismo. Per questo siamo etichettati come populisti da chi ha il terrore che, dopo il crollo del comunismo, qualcuno torni a difendere i lavoratori e il sociale. Abbiamo fatto dei compromessi, sì, ma tutti sempre in un'ottica pratica per ottenere cose che comunque vanno nella direzione di un minimo di giustizia sociale. Se non restiamo più noi a difendere quelle posizioni, la frustrazione dei tanti incazzati prenderà strade pericolose. Qualcuno si illude che Draghi non farà il volere di Confindustria? Che dall'interno potremo influire? Al momento godiamo di un ottimo potere contrattuale ma fanno presto, una volta inglobati, a renderci ininfluenti. Dall'opposizione faremmo più paura'. Il movimento è stato tutto questo, poi si è smarrito nei palazzi, è ora che si ritrovi e riprenda a perseguire i valori per cui è nato" specifica citando una collega.

"Se non è possibile fare un governo politico formato da partiti con una visione condivisa di un futuro sostenibile ed equo allora è meglio ridare la parola ai cittadini. E se il governo Draghi si concretizzerà sostenuto da un’accozzaglia di forze politiche dal Pd alla Lega, da Più Europa a Calenda dal Centro Democratico a LEU, nonostante la contrarietà del gruppo più numeroso, allora il nostro ruolo dovrà essere quello di un’opposizione attenta, pronta ad appoggiare ogni cosa vada nella direzione di una rivoluzione verde, di una sanità e scuola pubbliche, di maggiori diritti e tutele per i cittadini. Ma dovremmo tornare ad essere implacabili nel denunciare con forza tutto ciò che andrà a defraudarli questi diritti" conclude il senatore savonese.

Luciano Parodi