"In piena sicurezza riapriremo, il mio impegno è di proseguire con le attività necessarie alla riapertura, la chiusura deve essere temporanea. Nel frattempo abbiamo bandito delle procedure per trovare delle nuove figure professionali, soprattutto ginecologi".
Questo l'impegno che si è preso il nuovo direttore generale dell'Asl2 Marco Damonte Prioli in diretta con Savonanews nel pomeriggio di ieri in merito alla riapertura del Punto Nascite dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
Un tema che negli ultimi mesi ha acceso gli animi sia del mondo sanitario che della politica e che ha portato anche, oltre ad un presidio lo scorso novembre (leggi QUI), ad una campagna virtuale alla quale hanno aderito anche diversi pubblici amministratori e responsabili di associazioni del territorio (leggi QUI).
Il futuro del nosocomio pietrese è al centro dell'attenzione da diverso tempo, così come per gli ospedali di Cairo e Albenga per i quali si attende il pronunciamento del consiglio di Stato.
Decisiva per sciogliere ogni dubbio sarà la perizia tecnica che il Consiglio di Stato ha affidato al professor Daniele Mascia, docente dell'Università Luiss di Roma. Una perizia il cui termine per la consegna è stato fissato in data 30 aprile 2021 e che farà slittare la sentenza definitiva sicuramente a non prima dell'estate.
Il Consiglio di Stato ha notificato un'ordinanza chiedendo una perizia focalizzata sul business plan del Galeazzi, confermando ciò che era emerso nel dibattimento dello scorso 10 dicembre: l'offerta con il quale l'istituto del gruppo San Donato si era aggiudicato la gestione dei due nosocomi sarà dunque valutata ulteriormente dalla giustizia, l'ennesimo capitolo dopo il ricorso del Policlinico di Monza accolto dal Tar. Una decisione che ha spinto sia il Galeazzi che Regione Liguria a rivolgersi al Consiglio di Stato.
"Prima di dire quale sarà il futuro dell'ospedale Santa Corona bisogna fare un ragionamento di revisione della rete ospedaliere complessiva. Tutti gli attuali ospedali dovranno trovare il loro ruolo, collocazione, abbiamo un'incognita che ci sta rallentando in questo lavoro ed è il bando di gestione per gli ospedali di Cairo e Albenga, speriamo nel breve di avere una decisione su questo" ha continuato Marco Damonte Prioli.
"La Val Bormida ha 41mila abitanti, ha una viabilità che non è certo paragonabile ad altre zone della provincia di Savona, ed è chiaro che deve avere un modello di risposta all'interno del suo territorio consono alle sue necessità. Sto lavorando per preparare un modello che riesca a rispondere in modo efficace, non dobbiamo pensare nel 2021 che le risposte devono essere le stesse che avevamo negli anni 60 e 70. La sanità è cambiata, c'è un elicottero con sede ad Albenga che assicura un'elevata qualità, si sta lavorando per il collaudo di tutte le piazzole per il volo notturno, garantendo per queste tipologie di problemi un tempo di risposta ottimale. Bisogna ripensare ai ruoli degli ospedali in modo che diventino un punto di riferimento per i cittadini, stiamo lavorando. Teniamoci stretta la sanità" conclude il nuovo direttore generale