Se il rientro in presenza in classe è auspicato a più riprese dagli studenti e dagli insegnanti e diventerà realtà, se non ci sarà un impennata dei contagi, da lunedì 25 gennaio al 50% in Liguria, non si può dire altrettanto per chi partecipa ai corsi serali. Continuare con la didattica a distanza per loro infatti potrebbe essere la soluzione migliore.
La maggior parte degli iscritti alle scuole serali e ai corsi per adulti sono infatti persone che lavorano con contratti a tempo determinato, precari e che con l'incertezza legata all'emergenza sanitaria e per loro perdere il posto di lavoro diventerebbe un problema ancora più grande rispetto al passato.
Inoltre i molteplici contatti con le persone e negli ambienti di lavoro potrebbero comunque creare disagio in caso di ritorno alle lezioni in presenza considerando che il virus sta continuando a circolare con forza nel nostro paese. Mettendo a rischio così gli stessi compagni di classe, gli insegnanti e le famiglie.
La richiesta arriva anche da una classe di un istituto di Savona che con l'appoggio di molti insegnanti, comprende sì i disagi dei genitori e degli studenti adolescenti, i quali vogliono il ritorno in presenza, ma vuole focalizzare l'attenzione sulle diverse esigenze tra gli studenti dei corsi diurni e quelli dei corsi serali. La distinzione per loro sarebbe infatti opportuna.
Proprio perché la pandemia ha imposto la didattica a distanza, le competenze digitali maturate hanno reso più accessibile l’accesso allo studio, facendo risparmiare tempo e denaro. Sarebbe importante per loro avere la possibilità di scegliere. Quindi se da un lato la DAD è stata attaccata, dall'altro si è scoperta molto utile e necessaria per aiutare le persone adulte che hanno deciso di rimettersi in gioco a far conciliare studio, lavoro e famiglia.