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Attualità | 07 gennaio 2021, 09:49

Cgil: "Salgono a 41 i morti sul lavoro in Liguria. 18 sono riconducibili al Covid"

Il responsabile dell’ufficio economico De Silva analizza i dati pubblicati da Inail

Cgil: "Salgono a 41 i morti sul lavoro in Liguria. 18 sono riconducibili al Covid"

“Sono 41 i morti sul lavoro in Liguria dal 1 gennaio al 30 novembre 2020, il 105 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. I dati Inail licenziati in questi giorni ed elaborati da Marco De Silva responsabile dell’ufficio economico Cgil Liguria, riportano le analisi circa le nazionalità, i settori e le province coinvolte.

“Sul totale dei 41 deceduti, ben 18 sono da ricondurre alla pandemia, ma anche senza il Covid i morti per lavoro sarebbero comunque superiori al 2019 - spiega De Silva che aggiunge - sul totale delle vittime l’85,4 per cento dei casi è di nazionalità italiana e le fasce d’età più coinvolte vanno dai 45 ai 69 anni”.

Il triste primato dei decessi sul lavoro è di Genova con 19 infortuni (di cui 13 da Covid-19), seguita da Imperia con 10, Savona 7, Spezia 5; percentualmente è Imperia ad avere l'incremento in percentuale maggiore sull'anno precedente (400 per cento: 2 decessi del 2019 contro i 10 del 2020). I dati licenziati dall’Inail contengono anche le statistiche delle denunce per infortunio che quest’anno sono drammaticamente segnate dalla pandemia. 

“Sono 17.196 le denunce per infortunio pervenute all’Inail nel periodo gennaio – novembre 2020 e di queste il 27 per cento sono riconducibili al Covid-19 - spiega ancora De Silva - Sul totale delle richieste oltre il 68 per cento riguarda lavoratrici – e aggiunge – in un solo mese (da ottobre a novembre 2020) le denunce di infortuni sul lavoro da Covid 19 sono aumentate di 1.400 casi”.

Dalle elaborazioni di De Silva emergono le professioni maggiormente colpite: tra i tecnici della salute si trovano gli infermieri con l’83,3 per cento; tra le professioni inserite nei servizi sanitari e sociali il 99,9 per cento delle denunce riguarda gli operatori socio sanitari e tra le professioni qualificate nei servizi personali, assistenti e accompagnatori per disabili sono presenti con il 49 per cento.

“E’ evidente che le categorie maggiormente esposte sono quelle legate ai settori socio sanitario, ma l’aumento degli infortuni sul lavoro, a prescindere dal Covid, è un dato molto preoccupante - commenta Fabio Marante, segretario Cgil Liguria - Nonostante i lockdown e la sospensione di molte attività i dati evidenziano come ci sia ancora troppa strada da fare; le richieste del sindacato sono quelle di maggiore formazione e maggiori controlli e anche maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Un esempio su tutti, la costituzione del rappresentante sindacale di sito per la sicurezza sul lavoro in ambito autostradale. E’ una disposizione contenuta in una Legge regionale richiesta unitariamente dal sindacato e approvata dal Consiglio, ma al momento è totalmente disattesa”.

Per il report completo dei dati su CLICCA QUI

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