Attualità - 04 gennaio 2021, 16:10

Rientro a scuola e trasporti, incontro Prefetto-sindacati a Savona. Pasa (Cgil): "Bene il potenziamento delle corse, ma vengano assunti altri autisti"

Ancora dubbi sul rientro il 7 gennaio. "C'e delusione perché i dipendenti scolastici non sono stati presi in considerazione per essere messi tra i primi vaccinati dopo gli operatori sanitari"

È ancora in corso il braccio di ferro tra le Regioni e il Governo per il rientro in classe delle scuole superiori per il 50% in presenza giovedì 7 gennaio. Se il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'istruzione Lucia Azzolina sono fermi sulla ripartenza, alcune Regioni vorrebbero far slittare la riapertura al 18 gennaio.

Intanto per la provincia di Savona lo scorso 30 dicembre è stato siglato un protocollo d'intesa tra la Prefettura, Tpl, le ferrovie, la Provincia e il comune di Savona per gli ingressi e le uscite a scuole scaglionati e il potenziamento del servizio di trasporto. Quest'oggi invece hanno incontrato il vice Prefetto Salvatore Mottola Di Amato i sindacati che hanno esposto alcune criticità a 3 giorni dal probabile, ma non certo al 100% rientro in aula.

"Troppe volte purtroppo in questi mesi di pandemia le linee guida del Governo sono state confuse e vengono di giorno in giorno messe in discussione. Non è più possibile questa stratificazione di notizie" dice il segretario generale della Cigl Savona Andrea Pasa.

"Era ora che avvenisse il potenziamento degli autobus e dei treni, ma bisogna incalzare Tpl per aumentare i livelli occupazionali, se già oggi sono pochi gli autisti e in più vengono aumentate le corse, è normale che si debba discutere di incrementare il personale" ha proseguito Pasa.

"È importante riaprire le scuole solo quando saranno messi in totale sicurezza studenti e personale scolastico, oltre naturalmente agli autisti. Per questo abbiamo chiesto un controllo stringente alle fermate - ha proseguito il segretario generale della CGIL Savona, soprattutto dopo le aggressioni subite negli ultimi mesi - Continua a mancare dal punto di vista nazionale un vero e proprio percorso di tracciabilità del virus nelle scuole e soprattutto c'è delusione perché i dipendenti scolastici non sono stati presi in considerazione per essere messi tra i primi vaccinati dopo gli operatori sanitari".

Luciano Parodi