Attualità - 28 dicembre 2020, 17:50

Cartelli sessisti a Savona, Caprioglio risponde a Ops Group: "Chiesto alla polizia locale di verificare la proprietà degli impianti, se abbiamo sbagliato chiedo scusa alla società"

"Resta il fatto che il proprietario di un impianto pubblicitario che accoglie cartelloni di un soggetto autore di una campagna pubblicitaria sessista non possa dichiararsi estraneo"

"Appena sono venuta a conoscenza della presenza nella nostra città di cartellonistica sessista mi sono, immediatamente, attivata al fine di procedere, tramite gli uffici, alle opportune verifiche. A Savona non accettiamo la mercificazione del corpo delle donne e gli slogan offensivi della loro dignità". Si apre così la replica di Ilaria Caprioglio, sindaco di Savona, a quanto affermato da Ops Group in merito ai cartelloni pubblicitari accusati di sessismo (leggi QUI).

"Nel 2016, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, avevo personalmente invitato l'amico fotografo Ico Gasparri per parlare del suo decennale lavoro di sensibilizzazione contro questa forma di violenza che si affaccia sui muri delle città ed è visibile a tutti, compresi i nostri bambini - prosegue Caprioglio - La Polizia Municipale sta procedendo a ulteriori controlli anche al fine di accertare se sussistono le condizioni per ordinare la rimozione. A seguito di tali controlli la Polizia municipale aveva indicato, agli uffici comunali competenti, la OPS group come proprietaria degli impianti su cui sono apparsi i manifesti pubblicitari in questione, e per tale motivo è stata redatta una lettera indirizzata a tale società, e per conoscenza alla Dream car, invitandola ad adottare i più opportuni accorgimenti idonei a tutela dell'interesse pubblico in materia di pubblicità sessista".

"Sono stata personalmente contattata il sabato seguente, non per vie istituzionali, dall'amministratore unico della società, al quale ho immediatamente dato riscontro invitandolo a scrivere o contattare la mia segreteria. Successivamente alla nota di OPS group in cui si dichiarava estranea ho nuovamente richiesto alla Polizia municipale di verificare la proprietà degli impianti in cui sono affissi i manifesti per comprendere se abbiano erroneamente indicato tale società, nel qual caso mi scuso a nome dell'Amministrazione comunale. Resta il fatto che il proprietario di un impianto pubblicitario che accoglie cartelloni di un soggetto autore di una campagna pubblicitaria sessista non possa dichiararsi estraneo e che come sindaco farò il possibile affinché tali manifesti vengano rimossi e non siano consentite in futuro nuove affissioni lesive della dignità delle donne" conclude infine la prima cittadina savonese.

redazione