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Economia | 21 dicembre 2020, 11:25

Vacanze in barca: i vari tipi di imbarcazione e tutto ciò che serve per poterle condurre

Per gli amanti del mare e della navigazione, la barca è molto più che una semplice passione

Vacanze in barca: i vari tipi di imbarcazione e tutto ciò che serve per poterle condurre

Per gli amanti del mare e della navigazione, la barca è molto più che una semplice passione. Una filosofia di vita, un modo per approcciare la quotidianità seguendo ritmi diversi, non influenzati dallo stress cittadino.

Allontanarsi dal caos e dalla calca, godere del silenzio della natura e della massima privacy, tuffarsi in acque limpide e cristalline andando sempre alla scoperta di nuovi e incantevoli posti: questi sono solo alcuni dei motivi che hanno portato, quest'anno, moltissimi italiani, anche a causa del covid-19, ad optare per una vacanza in barca e a valutare addirittura di poterne acquistare una. Insomma, la barca rappresenta la soluzione ideale per chi ama il mare ma odia, allo stesso tempo, le spiagge affollate e i vicini di ombrellone troppo rumorosi.

Ebbene, chi ama questo genere di vacanza all'insegna dell'avventura e del contatto diretto con la natura, deve sapere che anche la navigazione in mare ha le sue regole, il suo codice, che bisogna necessariamente conoscere e rispettare prima di mettersi alla guida di un'imbarcazione. Prima di parlare dei documenti che occorre tenere a bordo e di cosa serve per poter condurre una barca, facciamo una breve classificazione dei vari modelli di imbarcazione.

Classificazione dei vari tipi di imbarcazione

Iniziamo subito partendo dalla differenza tra i vari tipi d'imbarcazione, che attualmente si distinguono in:

  • natanti. Fanno parte del gruppo delle imbarcazioni da diporto e possono essere sia a vela che a motore. Hanno una lunghezza di scafo di massimo 10 metri, misurata secondo la norma UNI EN ISO 8666 e si suddividono in 4 categorie (dalla A alla D). I natanti non sono soggetti all'obbligo di iscrizione presso la Capitaneria di Porto però, se nono iscritti, non possono navigare oltre le 12 miglia dalla costa;
  • imbarcazioni da diporto. Si tratta di unità con scafo di lunghezza tra i 10,01 e i 24 metri e sono soggette ad iscrizione presso la Capitaneria di Porto, al possesso della licenza di navigazione e al possesso del certificato di sicurezza. Per le barche a diporto fino a 24 metri esistono precisi limiti di navigazione classificabili a seconda della categoria di appartenenza;
  • navi da diporto. Con questo termine vengono indicate tutte le unità da diporto di lunghezza superiore a 24 metri che spesso, nella pratica, vengono chiamati yacht o grandi yacht. Per le navi da diporto si prevedono gli stessi obblighi di iscrizione previsti per le imbarcazioni e, in più, il proprietario deve presentare anche l'estratto del registro delle navi in costruzione e il certificato di stazza.

Cosa serve per condurre un'imbarcazione

Salire su una barca e solcare il mare azzurro non è un sogno irrealizzabile ma in alcuni casi richiede il possesso di determinati requisiti e conoscenze. Primo fra tutti, condurre una barca comporta il possesso della patente nautica, il documento che abilita il cittadino maggiorenne al comando di unità da diporto. La patente viene rilasciata dagli uffici marittimi provinciali della motorizzazione. Per ottenerla bisogna, per prima cosa, fare domanda di iscrizione presso gli uffici della Capitaneria di Porto del luogo di residenza e poi superare un esame che prevede una prova teorica, volta ad accertare la conoscenza delle regole della navigazione in mare, e una pratica. L'esame può essere fatto sia come privatista che dopo aver frequentato una scuola nautica certificata. La scuola Vivere La Vela, operante dal 1983 e con sede operativa a Milano, offre dei corsi per patente nautica tenuti da docenti qualificati che grazie alla loro passione e professionalità, hanno permesso ad un'altissima percentuale di candidati di superare egregiamente l'esame e al primo colpo. Una scuola che offre l'opportunità di imparare a navigare nel modo giusto e in tempi brevi, grazie alla presenza di ottimi istruttori.
È bene ricordare che, in alcuni casi, la patente non è richiesta. Per stabilire quando serve e quando invece no occorre prendere in considerazione alcuni fattori, come la lunghezza del mezzo, la potenza del motore e la distanza dalla costa. La patente non serve per i natanti se il motore ha una potenza inferiore ai 40 cv purché non ci si allontani più di 6 miglia dalla costa. L'imbarcazione da diporto che ha un motore con potenza superiore a 40,8 cv necessita sempre di patente nautica, anche se si naviga sottocosta. Per le navi da diporto, con lunghezza superiore a 24 metri, è richiesta invece una patente nautica di tipo B. Per poter conseguire questo tipo di patente è necessario essere già in possesso di abilitazione vela-motore di tipo A senza limiti, da almeno 3 anni.

Tutti i documenti da tenere a bordo

Oltre ai documenti di riconoscimento delle persone a bordo, i documenti da tenere sull'imbarcazione sono:

  • la dichiarazione di potenza del motore ovvero il certificato d'uso del motore con l'indicazione della cilindrata e dei KW/Cv;
  • la polizza assicurativa obbligatoria della responsabilità civile per danni a terzi;
  • il certificato di omologazione CE;
  • la patente nautica in corso di validità.

Infine, se a bordo, c'è un VHF (obbligatorio se si naviga ad una distanza dalla costa superiore alle 6 miglia), si deve essere in possesso del certificato di radiotelegrafista (che si consegue senza esame) e della licenza di esercizio per radiotelegrafista (rilasciata direttamente dall'Ispettorato Regionale delle Comunicazioni, avente la giurisdizione sul luogo di residenza dell'interessato).

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