Arrivata in tarda serata l’ufficialità di Conte per il passaggio a “zona rossa” e “arancione” nei giorni delle festività natalizie, dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri.
Il nuovo decreto legge prevede una linea dura per i giorni festivi e prefestivi a partire dal 24 dicembre, mentre saranno arancioni gli altri giorni.
ZONA ROSSA
Nello specifico il 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 1, 2, 3, 5, 6 gennaio saranno giornate rosse per tutto il Paese. “Sono misure per permettere quel minimo di socialità che si addice a questo periodo” - ha spiegato il Premier.
Si esce solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Si potranno ricevere nella propria abitazione sino a 2 persone non conviventi dalle 5 alle 22, esclusi i figli minori di 14 anni, portatori di disabilità o conviventi non autosufficienti. In questo periodo consentita l’attività motoria e sportiva all’aperto in forma individuale. Chiusi gli esercizi commerciali, bar, ristoranti, centri estetici. Sì alle consegne asporto fino alle 22 e consegne a domicilio.
Aperti supermercati e negozi di prima necessità insieme a edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri.
Chiese aperte per le funzioni sino alle 22.
ZONA ARANCIONE
I giorni feriali 28, 29, 30 dicembre e 4 e gennaio saranno invece zone arancioni.
Consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune di residenza senza giustificazione e tra i Comuni con meno di 5 mila abitanti nel raggio di 30 km, esclusi i capoluoghi di provincia.
Restano chiusi bar e ristoranti, consentite le consegne a domicilio e l’asporto fino alle 22.
Negozi aperti fino alle 21.
DECRETO RISTORI
Il Premier ha poi spiegato le nuove misure economiche a sostengo delle attività con 645 milioni a favore dei ristoranti e bar che dal 24 al 6 gennaio sono costretti alla chiusura. Riceveranno il 100% di quanto ricevuto sulla base del decreto rilancio
“Il Parlamento ha approvato nelle scorse ore il decreto ristori e sta completando l’approvazione legge di bilancio che contiene ulteriori interventi economici con il contributo delle forze di maggioranza ma anche di opposizione, il parlamento inoltre sta rafforzando il regime interventi categorie più esposte della crisi economiche come partite iva e lavoratori autonomi”.
“Abbiamo davanti la fine di questo incubo" ha concluso Conte ricordando la data del Vaccine Day: “ci avviniamo al 27 dicembre. Non risolveremo il problema il 27 dicembre, dovremo attendere i primi mesi dell’anno con la distribuzione, ma interverremo con un piano di vaccinazione che abbiamo già anticipato”.