Come già annunciato su Savonanews (leggi servizio QUI) sono ormai imminenti le date per gli Open Day al “Migliorini-Da Vinci” di Finale Ligure. Grazie a una serie di percorsi interni e a entrate scaglionate su più turni, si potranno evitare assembramenti.
Le date degli Open Day sono state fissate per sabato 12 dicembre e per venerdì 15 gennaio. Ricordiamo che per la corretta funzionalità di quanto appena spiegato, la prenotazione è obbligatoria. E conviene affrettarsi per trovare posto, perché appena annunciati i due eventi in poche ore le due scuole hanno già registrato oltre una ventina di prenotazioni.
Chi fosse interessato può chiamare per l’IPSIA la professoressa Milena Paltro al 3490717685 e per l’IPSSAR Paola Ferrari al 3405565325.
Ospitato all’interno di Palazzo Ghiglieri, uno dei più affascinanti edifici storici di Finale Ligure, l’IPSIA “Leonardo Da Vinci” ha una lunga e importante storia, che avevamo già approfondito su Savonanews nel 2018: Nato come costola dell’IPSIA di Savona, per il quale offriva soltanto il triennio iniziale, dagli anni ’80 è diventato una realtà a sé stante, che copre l’intero quinquennio del corso di studi.
In quei tempi l’IPSIA di Finalmarina poteva contare, già dopo il corso triennale per meccanici, sul 100% di occupati presso gli stabilimenti Piaggio Aero. Oggi la scuola si articola su due corsi, uno denominato “Manutenzione e assistenza tecnica” che prepara professionalmente professionisti nel campo della termoidraulica, elettricisti, meccanici e tecnici manutentori e l’altro, con il nome di “Promozione commerciale e pubblicitaria”, incentrato sulla grafica (leggi servizio completo QUI).
Sicuramente sono cambiate molte cose, da quegli anni ‘80, ma non certo la natura dell’IPSIA che, nel tempo, è costantemente cresciuto fino a svolgere un ruolo di primo piano nel tessuto sociale ed economico comprensoriale.
Logisticamente, la posizione dell’IPSIA rende questa scuola estremamente pratica per gli studenti provenienti da altri comuni: Palazzo Ghiglieri è ubicato nel cuore del centro storico di Marina, a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria e dalla fermata dei bus di linea della Tpl. Sempre dal punto di vista logistico, è interessante valutare anche il fatto che l’orario standard è dalle 7.50 alle 13.50, evitando lezioni pomeridiane che sarebbero disagevoli per gli studenti vincolati agli orari delle ultime corse verso i piccoli comuni dell’entroterra. Certo, abbiamo sottolineato la parola “standard” perché questo è quanto avveniva negli anni scolastici passati. Questi ultimi due 2019/2020 e 2020/2021 di certo sono stati un po’ turbati (come è avvenuto in qualsiasi scuola d’Italia) dal Coronavirus, ma grazie a una solida organizzazione, grazie ad una estate trascorsa dagli insegnanti a riformulare e rimodulare tutti gli spazi interni, misurando le distanze tra i banchi e trasferendo intere aule, adottando tutti gli accorgimenti possibili (tra cui l’impianto di sanificazione all’ingresso e l’apertura di due entrate/uscite separate) si è potuta stabilire una routine positiva per tutti. Entro gennaio si spera di tornare a un 75% di frequentazioni regolari, con precedenza alle classi prime e quinte. Nel frattempo, le famiglie di alunni che presentano esigenze particolari possono prendere accordi per specifiche lezioni “in presenza”, perché l’IPSIA è una scuola fortemente “inclusiva” che si adopera per non lasciare mai indietro nessuno ma anzi, al contrario, per valorizzare al massimo le peculiarità di ogni singolo iscritto.
Ci racconta la professoressa Milena Paltro: “Come tutti sanno i nostri corsi hanno un’impostazione molto pratica, stimolano la manualità, l’attenzione, la soluzione di problemi e tutto questo viene accolto in modo positivo dagli studenti. Tanto che molti di loro scelgono i nostri corsi proprio con l’obiettivo di puntare in tempi brevi al mondo del lavoro ma poi, coinvolti intellettualmente, decidono di continuare a studiare. Perché l’IPSIA non preclude nessuna strada: i nostri corsi insegnano un mestiere ma garantiscono anche le basi per un percorso universitario. I nostri studenti di grafica puntano soprattutto all’Accademia di Belle Arti o a studi specifici incentrati su fotografia e design, mentre gli studenti del corso manutentori puntano a corsi più tecnici. Alcuni di loro sono stati accolti addirittura nelle prestigiose scuole a numero chiuso per meccanici da competizione, come se ne trovano nelle grandi città legate al mondo automobilistico: Modena, Imola, Monza. E non trascuriamo quella parte di studenti che, negli anni, sono tornati nel nostro istituto in qualità di docenti, dando prova di aver conservato un forte legame con la loro scuola. Legame recentemente testimoniato da tanti video su Facebook di nostri ex-alunni che raccontano le loro esperienze di vita dopo il diploma. Non solo percorsi legati alle arti figurative o alla meccanica: qualcuno ci ha sorpreso frequentando facoltà universitarie del tutto diverse, da psicologia a scienze motorie. A dimostrazione che, come dicevamo all’inizio, la nostra scuola non chiude nessuna porta”.
E a proposito di ex alunni, una bella “prova di fedeltà” è quella del professor Giacomo Boveri, che ci racconta: “Mi sono iscritto all’IPSIA nel 1971, dopodiché ho conseguito la laurea in ingegneria”.
Ci spiega Boveri: “Oggi Piaggio Aero a Finale non esiste più, ma abbiamo un solido tessuto artigianale, industriale e commerciale fatto di aziende del territorio che ci richiedono costantemente i nostri giovani per i loro stage, sia quello invernale obbligatorio per le classi terze, quarte e quinte, sia quello estivo facoltativo, che molti dei nostri ragazzi accolgono con entusiasmo nonostante non siano obbligati a farlo. Al punto che talvolta dobbiamo persino deludere qualche azienda, perché la richiesta supera l’offerta che possiamo garantire in termini di numero di alunni. Tante realtà economiche locali, come in un ‘vivaio’, ci richiedono lo stesso ragazzo o la stessa ragazza anno dopo anno, stage dopo stage, in modo da formarlo secondo i propri standard. E poi, una volta conseguito il diploma, questo rapporto si concretizza in un contratto di lavoro, spesso a tempo indeterminato”.
Aggiunge la professoressa Paltro: “Le aziende tornano da noi perché sono soddisfatte dei nostri standard, sanno di trovare ragazzi attenti, corretti e preparati. E come dicevamo purtroppo talvolta non riusciamo nemmeno ad accontentare tutte le richieste perché siamo una scuola piccola, ma questo ha i suoi vantaggi: riusciamo infatti a conoscere uno per uno i nostri iscritti e le loro famiglie, abbiamo un rapporto costante con ogni alunno durante tutto il suo percorso, lo facciamo sentire seguito in modo scrupoloso”.
E ovviamente, siccome Finale Ligure nel Mondo è sinonimo di outdoor, anche questo aspetto è importante: “Tanti nostri ragazzi hanno trovato sbocchi professionali come meccanici nel mondo della mountain bike e della e-bike, due settori che qui lavorano tantissimo”, ci spiegano Paltro e Boveri.
Un altro aspetto importantissimo è l’esame di terza. Ci spiega ancora la professoressa Paltro: “Si tratta di una qualifica regionale riconosciuta a livello europeo. Questa tappa intermedia è facoltativa, nel senso che chi ha già deciso di frequentare fino alla quinta può scegliere di non prepararsi per questo esame, e non è vincolante. Spesso accade che un nostro iscritto decida di dare l’esame di terza, lo superi e poi cambi idea e decida di proseguire fino alla quinta e magari anche oltre, a livello universitario. Per noi preparare questo esame è molto impegnativo, comporta di confrontarci con la Regione e con altre scuole che lo prevedono nel loro programma di studi ma anche quest’anno, a luglio, pur con le difficoltà imposte dal Coronavirus, siamo riusciti ad organizzare la sessione. Questo per i nostri studenti è molto importante: come dicevamo è un titolo riconosciuto in tutta l’Europa e spesso ha offerto ai nostri ragazzi la possibilità di cimentarsi con opportunità lavorative di livello internazionale”.