A proposito di... - 08 dicembre 2020, 19:12

Direzione del Teatro Chiabrera: la scomoda eredità di Bosi

L’amministrazione Caprioglio ha il dovere morale prima ancora che istituzionale di dare continuità all’offerta di prim’ordine che il teatro comunale da trent’anni garantisce ai savonesi

Direzione del Teatro Chiabrera: astenersi perdigiorno, vanagloriosi e amici degli amici. Giochiamo con gli slogan, ma per dire una cosa seria: la politica non imbratti la storia del nostro tempio della cultura, con scelte peregrine.

L’amministrazione Caprioglio ha il dovere morale prima ancora che istituzionale di dare continuità all’offerta di prim’ordine che il teatro comunale da trent’anni garantisce ai savonesi.

Il direttore Roberto Bosi lascia per sopraggiunti limiti d’età e non sarà affatto facile trovare una figura del suo livello, ossia un direttore artistico che ricopra anche un ruolo amministrativo, con ottimi risultati. In altre parole che sia capace di portare a Savona il meglio della prosa e della musica, senza dissanguare le casse comunali.

Domani Bosi sarà ascoltato in commissione cultura.

Il presidente Versace ha organizzato l’audizione per sentire dalla sua viva voce cosa significhi gestire il “Chiabrera” e magari trovare uno sbocco all’ennesima querelle tra la maggioranza e il sindaco, sui criteri di scelta del nuovo direttore. In molti si sono fatti avanti per ottenere un affidamento diretto dell’incarico.

Ma giustamente Caprioglio ha stoppato la processione. Il direttore, almeno pare, sarà scelto tramite concorso e avrà  incombenze artistiche e amministrative. Una decisione, quest’ultima, che non convince: meglio sarebbe separare i due ruoli. E magari individuare un direttore artistico forestiero.

Non sono i tempi per trovare un nuovo Bosi che sappia fare di conto e nello stesso tempo soddisfare i gusti dell’esigente pubblico savonese.

Bruno Lugaro