Diciassette anni fa l'attentato di Nassiriya in Iraq: un'autocisterna carica di esplosivo, forzando l'ingresso della Base Maestrale di Nassiriya, venne fatta esplodere all'interno del Comando Italiano in Iraq e provocò la morte di 28 vite, 19 italiani e 9 iracheni.
Il presidente della provincia Pierangelo Olivieri ricorda gli uomini, militari e civili, che furono uccisi il 12 novembre 2003 a Nassiriya in uno dei più gravi attentati subito dall'Esercito Italiano: una tragedia che ha distrutto vite impegnate nella missione di garantire la pace e ha colpito al cuore il Nostro Paese che oggi si stringe simbolicamente nel ricordo di quel tragico evento.
La Provincia di Savona nel 2019 ha intitolato la Sala espositiva di Palazzo Nervi ai Caduti di Nassiriya e apposto una targa commemorativa con l'intento di mantenere sempre vivo nella Comunità il ricordo del coraggio e dei valori che devono essere preservati e trasmessi ogni giorno.
“La data del 12 novembre rappresenta la ricorrenza di un evento veramente triste e grave per la nostra Comunità, quando i Nostri Ragazzi e Uomini, Militari e Civili, caddero in un agguato, durante la missione che ci vedeva impegnati, insieme ai contingenti di altre Nazioni, anche nella città di Nassiriya" dichiara il presidente Pierangelo Olivieri.
"Credo che quanto mai in un momento come questo, i valori dell'impegno, della determinazione e del sacrificio per il bene comune, in uno spirito di concreta e reale unità, siano fondamentali per la Nostra Società. Un pensiero ai Nostri Ragazzi Caduti, e non solo oggi ma quotidianamente, e che questi valori e il loro sacrificio estremo siano di esempio e sprone per tutti Noi” conclude Olivieri.
Anche dall'amministrazione comunale di Pietra Ligure è giunto un pensiero: "Rimane viva la ferita di quel massacro e il ricordo di tutti coloro che, consapevoli dei rischi cui andavano incontro, vi persero la vita per difendere libertà e democrazia. Come ogni anno, un pensiero speciale e commosso, mio personale e dell’amministrazione comunale, va al Maresciallo Capo dei Carabinieri Daniele Ghione e alla sua famiglia".