"Accesa discussione ieri nella seduta straordinaria di Consiglio comunale richiesta congiuntamente dai consiglieri di minoranza. Su proposta del consigliere Mario Carrara, che con apposita mozione chiedeva l’abolizione del senso unico istituito sul lungomare del centro storico con il ripristino della precedente viabilità, si è aperto un’ampio e colorito dibattito. La maggioranza si è mostrata unita e ferma sulla decisione presa. La minoranza contraria" commenta Silvia Rozzi, consigliere comune di Pietra Ligure e capogruppo Fratelli d’Italia- AN.
"Sono stati analizzati pro e contro di un provvedimento che causa rilevanti modifiche non solo al traffico cittadino ma, dalle lamentele che abbiamo raccolto, anche alle casse delle attività produttive del centro storico e della passeggiata a mare. Come gruppo consiliare di Fratelli d’Italia abbiamo espresso il nostro parere contrario all’istituzione del senso unico che sacrifica inevitabilmente la mobilità cittadina e il commercio di zona per ragioni prevalentemente estetiche".
"Ci consolano relativamente i complimenti ricevuti da parte di turisti soddisfatti della nuova viabilità, perché è indubbio che Pietra Ligure sia una cittadina a grande vocazione turistica, ma è pur vero che, per la maggior parte dell’anno, è vissuta dai pietresi e a loro, per primi, si deve rendere conto. Pietra Ligure può essere bella ed accogliente a prescindere da una modifica così radicale. Tra l’altro abbiamo contestato le modalità quantomeno approssimative con cui è stato adottato il provvedimento, unicamente con ordinanza dirigenziale emessa in occasione dei lavori di riqualificazione del lungomare a gennaio scorso e, apparentemente, solo su richiesta della Polizia Municipale" prosegue.
"Ma, com’è caratteristica della nostra appartenenza politica, non ci siamo limitati alle critiche; con atteggiamento costruttivo, peraltro ben recepito dal Sindaco, che per questo ringraziamo, abbiamo proposto l’adozione per il Comune di Pietra Ligure di un 'piano urbano del traffico'. Il P.U.T. è un documento necessario per il comuni con più di 30000 mila abitanti ma anche per quelli più piccoli che, per diversi motivi, come ad esempio l’affluenza turistica, raggiungano grandi numeri in determinati periodi dell’anno. Questo permetterebbe di affrontare argomenti di tale importanza in maniera più organica ed approfondita, con i giusti tempi e i rilievi del caso, studiando eventualmente anche soluzioni alternative. Attendiamo fiduciosi concreti riscontri" conclude.