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Politica | 09 novembre 2020, 07:27

Covid, Toti: "Rispetto a picco aprile più ospedalizzati, ma meno della metà in terapia intensiva”

"So che c’è sofferenza nei nostri ospedali e per questo stiamo lavorando per trovare posti letto e personale sanitario" aggiunge il governatore

Covid, Toti: "Rispetto a picco aprile più ospedalizzati, ma meno della metà in terapia intensiva”

“Comincia a crescere la pressione sulle Asl delle province della Liguria dove, essendo un po' in ritardo nella diffusione del virus, ci aspettavamo che la curva crescesse un po' di più rispetto a Genova dove invece la curva è sostanzialmente stabile. Gli ospedalizzati sono 1.415 in tutta la Liguria: tantissimi, più del picco raggiunto nella primavera scorsa, ma con solo 81 ricoveri in terapia intensiva. Questo significa che abbiamo più ricoverati di quanti ne avessimo nell’aprile scorso in pieno lockdown, ma abbiamo meno della metà delle terapie intensive occupate nei nostri ospedali. Questo ci rassicura”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto ieri sera sulla pandemia da Covid-19 in Liguria.

“Anche se qualcuno qualche volta gioca a dire che non abbiamo posti letto nelle terapie intensive – ha aggiunto Toti - in realtà ne abbiamo ancora tanti non utilizzati e speriamo restino tali mentre abbiamo tanti pazienti nei reparti di media intensità di cura: per fortuna stiamo riuscendo a dimetterli e trasferirli nelle strutture territoriali a media e bassa intensità di cura, in modo da garantire loro l’assistenza di cui hanno bisogno e assicurare anche un turnover sempre più efficace dei posti letto ospedalieri”.

In merito ai due decessi registrati oggi, il governatore ha evidenziato che si tratta di due persone “di 82 e 92 anni. Qualcuno piano piano inizia a seguire quello che sto cercando di dire con insistenza da giorni: coloro che possono avere sintomi più severi o addirittura rimetterci la vita sono per lo più over 75enni o persone con patologie pregresse e quindi più fragili. Queste persone devono, loro stesse e noi come Istituzioni, essere protetti. Questo significa uscire solo se necessario, fare una passeggiata in luoghi non affollati, andare a fare la spesa quando c’è meno gente, incontrare il meno possibile i nostri parenti. In questa direzione come Regione abbiamo messo in campo diverse misure come il bonus taxi o il numero verde per i custodi sociali per avere la consegna al domicilio della spesa e dei farmaci”.

Il presidente ha poi rinnovato l’appello ai cittadini a “recarsi in pronto soccorso solo se ne avete davvero bisogno, se è indispensabile altrimenti si rischia di mettere a rischio la propria salute quando magari si ha un raffreddore o un mal di gola”.

Toti è poi intervenuto sulla classificazione delle Regioni – in zona gialla, arancione o rossa - da parte del governo: “Non è una gara a chi è più bravo, non è il Risiko e non è una classifica per promuovere o bocciare chi è giallo o rosso. Oggi la Liguria è nella fascia gialla perché è stata classificata così dal governo sulla base di indicatori che mi indigno se qualcuno mette in discussione: i nostri professionisti che da mesi mandano i dati a Roma lavorano con serietà, abnegazione e coscienza. Nessuno può mettere in discussione quel lavoro e non lo fanno neppure il ministero e l’Istituto Superiore di Sanità: abbiamo ricevuto il report 25 che dice le stesse cose del precedente, su cui è stata effettuata la classificazione. Anzi, l’ultimo report dice una cosa in più, che tutti i nostri dati sono di qualità verde, quindi ottimi, affidabili e di qualità. Per questo – ha aggiunto Toti - coerentemente al fatto che i dati sono analoghi nei due report, mi aspetto che la Liguria, se era gialla ieri, rimanga gialla anche domani”.

Il presidente Toti ha poi aggiunto: “So che c’è sofferenza nei nostri ospedali e per questo stiamo lavorando per trovare posti letto e personale sanitario. Tutte le chiusure di reparti sono state necessarie perché per aprire nuovi posti letto Covid e assistere quei pazienti serve il personale, anche di altri reparti per dare una mano nei reparti covid. La mia promessa solenne – ha proseguito – è che tutti i reparti che sono stati chiusi o saranno chiusi per questa emergenza – dal punto nascita del Santa Corona ad altri reparti del San Martino o del Villa Scassi – li riapriremo tutti, un secondo dopo che il Covid ci avrà dato un attimo di fiato per poterlo fare. Anzi, tra una settimana – ha annunciato – otterranno la laurea 190 nuovi infermieri e li assumeremo tutti: a quel punto potremo forse riaprire qualcosa, se nel frattempo tutti noi ci saremo comportati bene rispettando le regole”, ha concluso.  

Comunicato stampa

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