Politica - 05 novembre 2020, 10:47

Pietra, mozione consiliare urgente della minoranza per scongiurare il trasferimento del punto nascite e della pediatria del Santa Corona

A presentarla è il consigliere Mario Carrara (Gruppo consiliare "Centrodestra")

 

"Entità "indefinite", forse extraterrestri -perché è deciso "a insaputa" della Regione- decidono il trasferimento del "punto nascite" e della Pediatria dall'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure all'ospedale San Paolo di Savona. A Santa Corona per evitare i parti nelle piazzole dell'autostrada, rimarrebbe un ambulatorio gestito da capaci "levatrici": un ritorno ai tempi gloriosi "dell'ostetrico condotto", forse un sistema di pressione per incentivare il ritorno dei parti in casa? Ma Santa Corona ed il Ponente savonese non possono perdere una specialità di "garanzia" per la vita delle donne, dei nascituri e dei nati". Così Mario Carrara, consigliere di minoranza (gruppo "Centrodestra") a Pietra Ligure e firmatario di una mozione urgente in merito alla chiusura del punto nascite dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.

"Abbiamo letto con sconcerto che il "punto nascite " e la "pediatria " dell'ospedale Santa Corona, sono in procinto di essere trasferiti all'ospedale di Savona. Ciò verrebbe giustificato per la mancanza di personale infermieristico durante quest'emergenza "Covid 19", oppure, secondo certe altre altre fonti, per utilizzare gli spazi ospedalieri, resisi disponibili, per allestire un nuovo reparto per la cura dello stesso "Covid 19" - prosegue Carrara rivolgendosi al presidente del Consiglio comunale pietrese - tutto sarebbe presentato come una questione "emergenziale" e di carattere "contingente" ed assolutamente "provvisorio". Quest'ultimo aspetto è quello che inquieta maggiormente, perché abbiamo già visto che, per quanto riguarda trasferimenti di reparti e specialità di Santa Corona, tutte le situazioni che sono state fatte passare come "provvisorie " poi, per una ragione o per l'altra, si sono "definitivizzate " e la situazione precedente non si è più ripristinata. Quello che non si capisce proprio è il "perché", quando si debbano compiere delle scelte, si debba sempre impoverire il DEA di secondo livello di Santa Corona, sottraendogli o spostando sue specialità, a vantaggio di un DEA di primo anno livello come quello dell'ospedale di Savona. A rigor di logica, non dovrebbe essere proprio il contrario?".

"Ovviamente, con la "partenza " anche del " punto nascite " e della "pediatria " la stessa ragione d'essere del medesimo DEA di secondo livello di Santa Corona diventa discutibile - continua l'esponente della minoranza pietrese - Ci chiediamo, infatti: ma, tra i due ospedali, non era meglio, se l'operazione era giustificata dalla "carenza" del personale infermieristico, chiudere "provvisoriamente" il "punto nascite" dell'ospedale San Paolo e trasferirlo presso il DEA di Secondo livello di Santa Corona? Fra parentesi: un "punto nascite ", quello di Savona, posto in un ospedale costruito in una posizione assurda, sulla cima di una collina, che per essere raggiunto, specie per chi viene dal Ponente, comporta l'attraversamento di tutto il traffico della città di Savona, tanto che, per poterci arrivare è meglio, a volte, "tentare" di arrivare fino ad Albisola e poi tornare indietro, tanto è difficile da raggiungere. E, nei casi "urgenti", solo per evitare i parti nelle piazzole dell'autostrada, con che "serenità" verranno portate le partorienti al punto "ambulatoriale" che verrebbe lasciato a Santa Corona-, sapendo che tutta la "specialità" sarà rappresentata nientemeno che da "ostetriche" (senza nulla togliere alla loro professionalità), mentre tutto il resto della competenza medica è stato spostato da un'altra parte?".

"In pratica, per parte del Ponente ligure, si tratterebbe di un ritorno, ma solo "provvisorio " a cinquant'anni fa, quando i parti erano gestiti dalle "levatrici" e le partorienti erano rassicurate dalla presenza dell'ostetrica "condotta" in ogni Comune. Che si tratti di una forma indiretta di "pressione" per incentivare il ritorno dei parti in casa? E che dire, per quei casi più "difficili", per chi ora dovrà partire da 50, 60 chilometri di distanza, dovendo "correre" portando una partoriente con le doglie? Verso un ospedale che, per la sua logistica, per la sua ubicazione mette di per sé stesso in pericolo la salute di chi deve raggiungerlo con urgenza, specie se da distanze più consistenti e con le infrastrutture attuali? A differenza, invece, dell'ospedale di Pietra Ligure, appena fuori dall'uscita dell'autostrada? Se, invece, la ragione vera è rappresentata dall'esigenza di reperire "spazi" per creare nuove zone "Covid 19", che senso ha far traslocare una specialità ospedaliera, da lì dov'è, efficente ed indispensabile, quando esiste il reparto ex Mios- Infettivi, vuoto ed inutilizzato, costruito, concepito e predisposto anche per accogliere e curare gli ammalati di Coronavirus che ne avessero bisogno? E non ci si venga a dire, perché non ci crede nessuno, che la decisione del trasferimento "provvisorio " in argomento, sia una decisione dell'Asl e di Alisa, considerate, probabilmente, come due entità extraterrestri, marziane, che agiscono in totale autonomia, senza rispondere a nessuno, se non che "all'efficientismo ", quando si sa bene che questi organismi rispondono alla Regione Liguria e ne seguono le direttive; se non altro perché è la Regione Liguria che nomina (e revoca) i loro vertici".

"Quindi, tutto quanto argomentato, preso atto che della questione è senz'altro competente la Regione Liguria, il suo presidente ed il suo assessorato alla Sanità, chiediamo che si approvi la presente mozione nel dispositivo che segue" conclude Carrara presentando la mozione da lui firmata.

Di seguito il testo completo della mozione:

Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure chiede al presidente della Regione Liguria ed al suo assessore alla Sanità di scongiurare il trasferimento del reparto "punto nascite " e "Pediatria " dall'ospedale di Santa Corona a quello di San Paolo di Savona. Ciò perché l'ospedale Santa Corona, DEA di secondo livello:

1) Garantisce maggiori sicurezze di cura per le partorienti e per i neonati.

2) Garantisce maggiori possibilità di esser logisticamente, agevolmente raggiunto per le emergenze, specie quelle rappresentate dal parto, vista la sua ubicazione.

3) Garantisce maggiori possibilità di essere raggiunto in tempi logicamente più rapidi per chi provenga dal Ponente, visto che non sono da percorrersi gli ulteriori 30 chilometri fino a Savona e l'attraversamento di tutto il suo centro urbano.

4) Garantisce, conseguentemente, minori rischi per la vita delle partorienti e dei nascituri, che abbiano la "sventura" di nascere più lontano, rispetto al capoluogo.

 

Redazione