Politica - 28 ottobre 2020, 15:25

Regione, Vaccarezza: "Il governo di Roma avrebbe dovuto organizzarsi per gestire la seconda pandemia e non lo ha fatto"

L'analisi del consigliere regionale: "Non bisogna affossare chi segue le regole. Bisogna ascoltare l'urlo di dolore proveniente dai territori"

Economia nell'era del Covid, l'analisi del consigliere regionale Angelo Vaccarezza.

"Buongiorno Amici.

In tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, mentre gli imbecilli cercano colpevoli.

Lo diceva il Principe Antonio De Curtis, che prima di essere un immenso attore era anche uomo di infinito buon senso.

Trovo che questa espressione si attagli molto al contesto sociale che stiamo vivendo. 

Nelle ultime settimane, abbiamo assistito al penoso teatro di una parte della politica, divisa tra banchi a rotelle e monopattini che, lontana anni luce dal paese reale, ha messo in atto azioni che altro non hanno fatto se non far crescere la rabbia di centinaia di migliaia di persone, che vivono del proprio lavoro e che ancora una volta sono state penalizzate senza criterio da scelte governative che non hanno tenuto conto dei sacrifici compiuti nel primo lockdown.

Non semplici partite IVA, PERSONE.

Che rischiano di restare senza possibilità di sfamare le loro famiglie.

Le manifestazioni di protesta erano prevedibili, così come era prevedibile la presenza, all'interno di gruppi di gente perbene che esprimeva pacificamente il dissenso, di sciacalli che, approfittandone, hanno distrutto e rubato. 

In otto mesi di pandemia il Governo avrebbe dovuto organizzarsi per affrontare questa seconda ondata di contagi senza affossare chi ha seguito le regole. 

Non lo ha chiaramente fatto, e a rimetterci sono tutti gli italiani che, impotenti davanti alla situazione, adempiono comunque alle «norme anti-Covid». 

A Roma dovrebbero imparare ad ascoltare l'urlo di dolore dei territori, ascoltare quegli amministratori che vivono in trincea, che sanno cosa funziona e cosa no, perché in mezzo alla gente ci sono per davvero.

L'immagine qui sotto vale più di mille parole.

Uomini in Divisa che levano i caschi davanti alla disperazione di chi chiede solo di poter sudare per portare il pane a casa.

Loro sono quelli a cui dare ascolto. 

Non possiamo permettere a nessuno di continuare ad improvvisare, non possiamo permetterci che l'operazione riesca, ed il paziente muoia,

Perché in gioco c'è il futuro nostro e dei nostri figli".

Comunicato stampa