Attualità - 29 settembre 2020, 18:04

Finale, manca l'Imu del 2015. Una perizia sulle ex aree Piaggio per notificare al proprietario la rata

Le vecchie valutazioni erano state fatte con il sito ad uso industriale: diventando l'area edificabile occorre rivedere l'importo dei tributi mancanti

Torna a far discuter di sé nel consiglio comunale di Finale uno dei grandi monumenti al degrado della nostra provincia. Si tratta delle ex aree Piaggio, lasciate dall'azienda aerospaziale nel 2014 e ora di proprietà di una società privata ma in evidente stato di abbandono.

Un abbandono che non è, a quanto emerso nel corso della seduta odierna del parlamentino finalese, solamente edilizio, ma anche fiscale.

Tra Comune e proprietario sono infatti sorte, nel tempo, alcune questioni relative a mancati pagamenti di tributi Imu: "Abbiamo l'obbligo di notificare l'Imu al proprietario delle aree in quanto vi sono arretrati non pagati relativi al 2015" ha spiegato Delia Venerucci, ora presidente del consiglio comunale ma fino ad alcune settimane fa assessore al bilancio, all'assemblea.

Qui entra in gioco la variazione al bilancio di previsione 2020-2022 con circa 45 mila annunciata dall'attuale assessore alle finanze Franco De Sciora per una perizia sulle aree all'ingresso a ponente della cittadina. 

"Ci sono 5 anni di tempo per notificare il contributo non versato e quindi se entro fine di dicembre non verrà notificato l'atto, l'annata in questione verrà persa - ha spiegato ancora Venerucci -. Nel mentre la notifica è cambiata rispetto alla precedente, perchè nel frattempo lo stabilimento si è spostato e le aree sono diventate definitivamente dedicate a essere fabbricabili. E' necessario che l'ufficio possa emettere questo avviso su dati che siano attendibili in quanto calcolate sulla situazione attuale delle aree, fatta da tecnici esperti per fornire un valore presunto".

Il consigliere del gruppo "Le Persone al Centro" Gualberti, cogliendo al balzo la palla del contenzioso, ha quindi proposto alla maggioranza di verificare se esistano, nelle pieghe del diritto pubblico e quello privato, margini di manovra per trasformare parte delle aree in un parcheggio, come già fatto in passato.

Un pensiero che ha condiviso il vice sindaco Guzzi, evidenziando come negli anni l'amministrazione abbia avuto risposte negative circa l'uso suggerito, con un'apertura a costruire insieme un ordine del giorno che vada in quella direzione.

E intanto il piano di demolizione è stato prorogato, da parte dell'ente comunale, per alcuni obblighi.

Mattia Pastorino