“La situazione d’emergenza, circoscritta per ora in alcune aree, dovuta al prevedibile riacutizzarsi dei contagi da covid impone l'adozione di una serie di rapide misure, spargere ottimismo non solo non serve a nulla, ma bisogna dirlo chiaro e forte: è un comportamento che concorre a diffondere il virus”: è quanto si legge in una nota di Giacomo Chiappori (Grande Liguria), candidato presidente regionale.
“Se io fossi già presidente della Regione Liguria – continua Chiappori – come prima cosa disporrei seduta stante il rinvio dell'apertura delle scuole di due settimane e ciò per tre motivi lampanti e sotto gli occhi di tutti: 1) la struttura scolastica non può sopperire solo con la buona volontà degli insegnanti e del personale scolastico alla mancanza di mezzi e di linee guida attuabili; 2) è assurdo e demenziale aprire le scuole il 14, dopo cinque giorni richiuderle per organizzare le elezioni e poi riaprile di nuovo: i costi sono enormi; 3) se nelle scuole si scoprono focolai c'è il rischio concreto che saltino pure le elezioni, convocate in fretta e furia oltre tempo massimo il giorno dopo aver fatto una nuova legge elettorale, soprattutto se la scuola in questione è anche seggio elettorale”.
“In contemporanea – conclude Chiappori – deve essere riconosciuto ad almeno uno dei genitori il diritto a stare a casa per poter seguire i figli concedendo maternità o paternità straordinarie, bonus economici e sconti fiscali alle famiglie”.