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Attualità | 29 agosto 2020, 14:27

Teatro Chiabrera, mondo culturale in rivolta per il bando del comune: "Il direttore artistico sia separato da quello amministrativo"

Tra i firmatari della lettera inviata a Palazzo Sisto figurano Carlo Freccero, Fabio Fazio, Isabella Ferrigno, Carlo Aonzo, Felice Rossello, Danila Satragno e Maurizio Tarrini

Teatro Chiabrera, mondo culturale in rivolta per il bando del comune: "Il direttore artistico sia separato da quello amministrativo"

Due ruoli distinti: uno artistico e l'altro puramente amministrativo. Sulla scorta delle recenti polemiche indirizzate al comune di Savona in merito al bando per la direzione del teatro Chiabrera, un gruppo di uomini dello spettacolo e artisti hanno firmato una lettera rivolta a palazzo Sisto. L'obiettivo come detto in precedenza: scongiurare che sia una figura unica a fare da direttore amministrativo e artistico. 

Tra i firmatari figurano Carlo Freccero, Fabio Fazio, Isabella Ferrigno, Carlo Aonzo, Felice Rossello, Danila Satragno e Maurizio Tarrini. 

"Il teatro Chiabrera è la più importante infrastruttura e risorsa culturale per lo spettacolo dal vivo della città di Savona - spiegano nella lettera - La sua denominazione di “civico” testimonia come, da quando fu inaugurata nel 1853, la sala di piazza Diaz abbia rappresentato, e rappresenti, il luogo principale in cui la comunità savonese si sia raccolta per il proprio bisogno di arte e cultura. È un teatro storico che i Savonesi amano tuttora e il cui valore eccede quello di un mero monumento. Si tratta, infatti, dello strumento imprescindibile attraverso il quale emozione e pensiero sono diffusi nel corpo sociale". 

"Il rinnovamento della direzione del teatro è, perciò, un passaggio fondamentale che determinerà il futuro, anche a lungo termine, della cultura e della nostra stessa città. Noi vorremmo che Savona usasse un metodo per scegliere il prossimo direttore in linea con le selezioni delle direzioni artistiche così come avvengono in Italia e in Europa, applicando tre semplici principi, i quali, tra l'altro, comportano un investimento economico in linea con le possibilità dell'ente comunale e probabilmente inferiore a quello di altre opzioni". 

Nel dettaglio, i firmatari chiedono: 

- la direzione artistica sia separata dalla direzione amministrativa. Oggi il campo culturale è tanto vario e multiforme da richiedere una competenza specifica, così come, d'altra parte, lo stesso ambito amministrativo. Un'unica persona, quindi, non può esercitare entrambe le funzioni al livello richiesto da una sala del prestigio e della complessità del teatro Chiabrera; 

- la selezione del direttore artistico avvenga per competenza culturale e non amministrativa. È importante che un teatro sia gestito in modo corretto e rispettoso di ogni normativa di legge come è fondamentale che un teatro sia in grado di leggere e selezionare quanto accade sui palcoscenici nazionali e internazionali, in modo tale da saperlo offrire al pubblico di Savona.

- affidare  alla direzione artistica un incarico a scadenza, per un periodo medio-breve di tre o cinque anni. La particolare natura di un tale ruolo critico richiede dinamicità e risolutezza che possono trovare espressione solo in un arco di tempo concentrato. Il periodo breve permetterebbe inoltre una successione di incarichi a personalità diverse, in modo tale da avviare un percorso di progressivo rinnovamento dello spettacolo dal vivo di Savona, sostenuto dall'azione fondamentale di raccordo e coerenza esercitata dalle amministrazioni, presente e future, che avranno la responsabilità di indirizzare la politica culturale generale della città.

"Ci auguriamo che l'amministrazione comunale che, pro tempore, esercita il mandato popolare democratico, sappia recepire questi semplici accorgimenti che aiuterebbero Savona ad allinearsi a quello che è lo standard delle buone pratiche culturali nazionali delle città di pari grandezza" concludono i firmatari della lettera. 

Redazione

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