"Abbiamo appreso dagli organi di stampa di alcune problematiche che coinvolgono il Terminal Alti Fondali Savona. Principalmente riguardano le operazioni di sbarco e imbarco che a causa delle limitazioni legate all’infrastruttura sono considerate troppo lente, favorendo potenzialmente il porto di Genova. Quest’ultimo effettua carico e scarico in tempi e a costi inferiori, tant’è che nelle ultime settimane clienti diversi da Italiana Coke hanno preferito dirottare due navi destinate a Savona verso il capoluogo di regione". Così, attraverso una nota stampa, la Segreteria FILT CGIL Savona.
"Per affrontare la concorrenza si sta ragionando di aumentare i carichi che attualmente si attestano sulle 5000 tonnellate, fino a 20000 tonnellate di carbone che renderebbero il traffico più competitivo, ma porrebbe la questione sui problemi di stoccaggio - prosegue la nota - In attesa del ripristino delle Funivie, nonostante le ormai note criticità che questo comporta, l’articolo in questione cita 'Oggi però l’unica soluzione sono i camion che devono fare la spola'. Dall’articolo si evince quindi che tutti gli enti preposti hanno preso una posizione ben chiara: il treno non serve. Con un tratto di penna rossa hanno cancellato la linea ferroviaria che da Savona va a San Giuseppe".
"Questo va a contraddire quello che giustamente i Segretari Confederali chiedono da tempo, un sacrosanto potenziamento delle linee Savona-Torino e Savona- Alessandria. A questo punto risulta difficile, dato il disinteresse riscontrato ad organizzare un traffico su ferro per il trasporto del carbone, che potrebbe invece essere sinergico con le funivie e il traffico su gomma quando si prospetteranno i carichi da 20000 tonnellate. Dato che la linea ferroviaria che collega il porto di Savona con la Cokeria di Bragno già esiste e ha grosse potenzialità, riteniamo che con pochi investimenti su carico e scarico si potrebbe effettuare il trasporto del carbone anche su treno, permettendo di portare carichi oltre le 1000 tonnellate per ogni viaggio senza impatto ambientale e sgravando contestualmente le autostrade e il Colle di Cadibona".
"Fermo restando che il nostro primario interesse è quello di salvaguardare i 76 lavoratori di Funivie, come FILT CGIL di Savona avevamo già posto la questione con due comunicati stampa in data 9 gennaio 2020 e 4 marzo 2020; ad oggi siamo stati inascoltati. Viste le ultime novità che l’articolo di giornale riporta, riteniamo indispensabile aprire un confronto sul traffico ferroviario tra gli enti interessati. Potrebbe essere propedeutico a favorire l’accordo di programma firmato nel 1998 che prevedeva il potenziamento della linea ferroviaria in questione" concludono dalla Segreteria FILT CGIL Savona.