Attualità - 16 luglio 2020, 10:01

Vado, i lavoratori Bombardier scendono in strada. Sindaco Giuliano: "Il Governo qua è assente"

Nuovi problemi per l’azienda vadese, via quindi allo sciopero di tre ore dei lavoratori

“Oggi il Governo qua è assente, chiedo ed esigo che il Mise e il Mit ci rimettano non solo la faccia ma la testa, che riconvochino i soggetti, non solo Bombardier ma anche Hitachi, si devono assumere le loro responsabilità non le possono scaricare sui lavoratori e sui territori”.

È un fiume in piena il sindaco di Vado Ligure Monica Giuliano intervenuta questa mattina davanti alla sede di Bombardier per lo sciopero di tre ore dei lavoratori dell’azienda vadese.

Questa mattina quindi i dipendenti hanno nuovamente incrociato le braccia, purtroppo non una novità negli ultimi 8 anni.

"Le iniziative di mobilitazione sono giustificate dal livello di incertezza molto alto che accompagna l’operazione, ed ulteriori preoccupazioni sono negli ultimi giorni causati dai cosiddetti “rimedi” (ossia dalla proposta di vendita di attività e di siti produttivi oggi detenuti da Alstom e da Bombardier) che giovedì scorso Alstom ha presentato alla Commissione Europea la quale, in qualità di autorità antitrust, dovrà esprimersi sulla sostenibilità dell’operazione di acquisto in termini di competizione di mercato e di potenziali rischi di posizione dominante di mercato. Tra i rimedi da porre in essere, Alstom indica tre settori: treni regionali, segnalamento ed alta velocità - avevano spiegato i sindacati - E’ pertanto chiaro che ci saranno, contrariamente a quanto fortemente richiesto dalle Organizzazioni Sindacali sia a livello europeo che nei singoli Paesi dell’Unione, conseguenze per una parte degli oltre 55mila lavoratori di Alstom e di Bombardier, e ciò non è accettabile a fronte di un’operazione che intende creare un forte Gruppo (con una forte base in Europa) nel settore delle forniture ferroviarie, tanto forte da essere in grado di competere alla pari con i rivali cinesi. Ciò non è ovviamente coerente con la necessità di costruire una solida politica industriale a livello europeo a sostegno del settore delle forniture ferroviarie".

"Chiediamo pertanto piena chiarezza sul piano industriale alla base dell’operazione e sin d’ora annunciamo che contrasteremo qualsiasi azione che dovesse mettere a rischio siti produttivi e posti lavoro. Come Segreterie Territoriali FIM FIOM UILM e come RSU di Bombardier Vado Ligure denunciamo peraltro ancora una volta come l’attuale situazione dello stabilimento di Vado Ligure sia di enorme difficoltà dato il perdurante e pesante scarico di carichi di lavoro -proseguono - Non abbiamo peraltro più avuto alcuna notizia circa la formalizzazione del contratto con Hitachi per la produzione dei treni Zefiro 1000 per l’alta velocità (14 treni per il mercato nazionale e 23 treni per la Spagna) per una produzione in grado di portare carico di lavoro per 20 mesi".

"La notizia che tra i “rimedi” presentati da Alstom alla Commissione Europea ci sia anche la volontà di cedere le attività legate allo Zefiro 1000 ci allarma ancora di più. E’ a questo punto quanto mai urgente che a questa vertenza industriale aperta da 8 anni che coinvolge uno storico sito produttivo di un territorio decretato “area di crisi industriale complessa” venga data una rapida soluzione" hanno concluso infine le segreterie FIM FIOM UILM Savona e la RSU Bombardier Transportation Vado Ligure.  

Dopo il ritrovo davanti allo stabilimento, i lavoratori hanno sfilato in corteo fino alla via Aurelia rispettando le norme di distanziamento sociale. 

Luciano Parodi