Attualità - 13 luglio 2020, 10:53

Savona, due giorni di "fuoco" per lo sciopero dei lavoratori Ata: "Non ci fermeremo qua se non arrivano risposte"

Braccia incrociate dei dipendenti questa mattina davanti alla Prefettura. Savona rischia di essere messa in ginocchio dai rifiuti. Alle 14

Aggiornamento delle ore 11.00: Dopo l'incontro con il Prefetto Antonio Cananà i sindacati hanno richiesto che l'azienda entro le ore 14.00 presenti un documento programmatico. Nel caso venga presentato, lo sciopero di domani verrebbe revocato, in caso contrario sarebbe confermato con presidio alle 9.30 davanti al comune in piazza Sisto.

“Non ci fermeremo qua se non arrivano risposte”. Questo il monito dei sindacati davanti alla Prefettura in occasione dello sciopero di due giorni indetto dai lavoratori di Ata.

I problemi sul tavolo sono sempre gli stessi degli ultimi mesi: stabilizzazione dei precari, riassorbimento dei dipendenti dell’azienda savonese da parte di Sat (oppure Finale Ambiente e Albisola Servizi) in vista dell’avvio dell’ambito unico e dell’entrata di una New Co al 49% all’interno di Ata, che dal prossimo anno rischiano di perdere il loro posto e la presentazione del piano industriale.

Braccia incrociate quindi quest’oggi e nell’intera giornata di domani non solo nella città di Savona ma anche in altri comuni del savonese gestiti da Ata, dopo la fumata grigia dell’incontro fiume, durato circa tre ore, di venerdì in comune a Savona alla quale avevano partecipato i sindacati, il sindaco Ilaria Caprioglio, l’assessore alle società partecipate Silvano Montaldo, l’amministratore unico Gianluca Tapparini, il liquidatore giudiziale del Tribunale Stefano Dotta e gli avvocati.

“Se siamo ancora a questo punto è perché dall’ultimo sciopero di 15 giorni fa non sono arrivate risposte di nessun genere se vogliamo escludere qualche vaga promessa. Speriamo che questo ore portano qualche notizia positiva che ci consenta di recuperare un rapporto costruttivo, stiamo vedendo questa azienda andare sempre peggio dal punto di vista dei servizi e della sicurezza dei lavoratori senza alcun tipo di piano industriale che chiediamo da anni e senza una prospettiva giuridicamente e contrattualmente corretta per la tutela dei precari” spiega Giancarlo Bellini, segretario Fp Cgil.

La città quindi rischia di esser messa in ginocchio dai rifiuti visto che non verranno ritirati per due giorni ai quali si sommano quelli del fine settimana.

“Fare due giorni di sciopero vuol dire per i lavoratori due giorni in meno di stipendio in busta paga, è un sacrificio e in più siamo preoccupati della situazione che si potrebbe creare per il disservizio alla città e ai cittadini. Una città che ha già problemi, è abbastanza sporca, non per colpa dei lavoratori ma per una situazione che Ata sta attraversando. Crediamo che qualcuno ci debba dare delle risposte, perché sennò i disagi per la cittadinanza non saranno creati solo dai due giorni ma anche qualcosa di più. Non ci fermeremo qua se non arrivano risposte, a parte le chiacchiere che hanno fatto in comune oggi non è arrivato nessun documento scritto, se arriverà saremo ben lieti di finirla qua” ha proseguito il segretario della Uil Trasporti Franco Paparusso.

Domani lo sciopero proseguirà con un presidio in piazza Sisto. 

Luciano Parodi