Il primo fine settimana di luglio è appena cominciato. Bar, ristoranti, spiagge, discoteche e locali in genere sono pronti ad accogliere in sicurezza i clienti. Il divertimento però non è proprio per tutti.
Infatti, se dalla metà giugno in Liguria i locali da ballo sono potute tornare a lavorare, ovviamente rispettando i protocolli studiati per poter tornare a divertirsi cercando di contenere comunque il riaccendersi di focolai di Covid19, così non è per chi desidera ballare col proprio partner.
La nostra regione è stata tra le prime a dare il via libera alle discoteche, ma altrettanto non è accaduto con i balli di coppia, nemmeno coi congiunti. Un divieto al quale qualcuno ha risposto cercando una scappatoia però.
“Ci sono diversi aspetti da valutare affrontando la questione - commenta Fabrizio Fasciolo, presidente provinciale Silb -. Innanzitutto i gestori di discoteca hanno capienze certificate da rispettare, regole chiare a cui attenersi, e quindi riuscire a controllare il mantenimento delle distanze tra persone e il rispetto delle regole diventa meno complicato. Quindi ad ora i locali all'aperto hanno potuto riprendere, ma sempre vietando il ballo di coppia, anche tra congiunti”.
L'ordinanza regionale ligure da questo punto di vista è ancora più restringente di quanto non accada, ad esempio, in Veneto (dove però nelle prossime ore è atteso un giro di vite, come annunciato dal presidente Zaia) o Toscana. Fatta la legge trovato l'inganno: “Avendo dato via libera alle palestre e alle scuole di ballo, queste si sono trasformate in sale da ballo. Quello che non è ammesso in discoteca è ammesso in strutture - sottolinea Fasciolo - dove non si ha una commissione di vigilanza, dove è più agevole sfuggire ai controlli, dove non esistono regole specifiche”. Il ballo di coppia è vietato ovunque, tranne che per i furbetti.
Una situazione che rischia di sfuggire di mano vanificando gli sforzi fatti in questi mesi: “Il rischio, in parole povere, è che l'abusivo non rispettando le regole rischia di diventare l'origine di nuovi focolai. Come Silb continuiamo a lasciare chiusi i nostri locali non all'aperto e portare solidarietà a chi non ha ancora potuto riaprire, ma chiediamo alla Regione un'attenzione concreta verso il settore: altrimenti i locali invernali si troveranno in autunno a dover restare ancora fermi nel caso ripartisse con forza la pandemia” conclude Fasciolo.