Albenga aderisce e sostiene il progetto #nonpossoparlare una nuova applicazione digitale contro la violenza domestica nata da un'idea di Rosella Scalone nel periodo di lockdown.
Da un'indagine condotta sui Centri Antiviolenza si è rilevato che l'obbligo di restare in casa in questo periodo, ha triplicato i casi di violenza domestica sulle donne, diminuendo contestualmente però la possibilità per le vittime di chiedere aiuto in sicurezza e velocemente.
Purtroppo la condizione della donna in questi momenti è molto fragile e confusa e molto timorosa, spesso si sente macchiata di una vergogna che non ha commesso ma che subisce soffocando il coraggio di confidarsi o parlarne con qualcuno.
Per questo, al fine di contrastare questo fenomeno, SPX Lab, nell'ambito del programma Save the Woman, ha ideato l'applicazione #nonpossoparlare, una soluzione digitale gratuita per rispondere alle donne che desiderano ricevere informazioni sui centri antiviolenza e sul modo di operare e cosa fare, in modo discreto. Il progetto (tutte le informazioni sono reperibili anche al seguente link https://nonpossoparlare.starteed.eu/) è rivolto a persone che sono inizialmente restie a parlare con un operatore o che possono comunicare solo in alcuni momenti fuori orario (quando gli operatori dei centri antiviolenza non sono disponibili), oppure a persone che non parlano italiano.
Il servizio utilizza tecnologie innovative che, attraverso strumenti di chatbot che operano il ruolo di "assistenti virtuali" fornendo supporto informativo h24 e 7 giorni su 7 ad un numero illimitato di utenti contemporaneamente, fornendo delle risposte immediate nel pieno rispetto delle vigenti normative in materia di privacy, non lasciando traccia sui dispositivi attraverso i quali viene utilizzato (come smartphone o PC), ma restituisce importanti riscontri statistici attraverso dati anonimi e non aggregati, utili anche per i Servizi Sociali del Comune e per le loro attività di supporto al disagio della cittadinanza.
Afferma l'Assessore alle politiche sociali Concetta Simona Vespo: "Mi voglio congratulare innanzitutto con Rossella Scalone, ideatrice e promotrice del progetto, per l'importante iniziativa. In questo periodo di emergenza sanitaria, con l'obbligo di stare a casa, la violenza domestica purtroppo si è diffusa e molte donne si sono trovate nella condizione di dover condividere costantemente lo spazio con il proprio aggressore aggravando situazioni già problematiche e aumentando la difficoltà a comunicare telefonicamente. Questa situazione ha, insomma, reso la violenza ancor di più silenziosa e occulta".
"L'idea di un'app che in completo anonimato e sicurezza possa dare una prima risposta a tutti i quesiti iniziali delle donne è importante e lo è anche finito il periodo di lockdown. Molte hanno imbarazzo a rivolgersi subito personalmente per chiedere informazioni a un centro antiviolenza o presso i servizi sociali o anche solo a contattare telefonicamente gli operatori. Attraverso questo strumento di chatbot la donna ha l'opportunità di navigare in piena riservatezza all'interno della propria abitazione, anche in presenza del proprio aggressore, così da poter avere le risposte immediate alle sua domande".
"Ovviamente il link sulla pagina del comune, qualora la signora lo desideri, sarà collegato con il Centro Antiviolenza più vicino e non solo l'App è disponibile anche ad associazioni che desiderano averlo sulla propria pagina cosi da poter creare una sinergia che possa formare una rete capillare sul territorio per poter avvicinare più donne possibili. Al più presto saranno anche tradotte in lingue straniere. Ringrazio l'ufficio informatica e a nome di tutta l'Amministrazione posso dire che intendiamo sostenere e promuovere questa iniziativa e lo faremo attraverso tutti i nostri canali".
"Voglio infine lanciare un messaggio a tutte le donne che stanno vivendo una situazione difficile e che ancora non hanno trovato la forza di chiedere aiuto: un uomo che vi fa violenza, fisica, ma anche psicologica ed economica, non vi ama! Voi non siete sole! Chiedete aiuto" conclude l'assessore Concetta Simona Vespo.
Aggiunge il consigliere delegato all’informatica e alla digitalizzazione Vincenzo Munì: “Siamo molto soddisfatti di questo risultato, specialmente perché interviene su un tema così sentito ed importante come quello della violenza sulle donne. Come Amministrazione stiamo lavorando affinché anche nella nostra città la digitalizzazione possa contribuire a ridurre sempre di più la distanza fra i cittadini e le istituzioni e affinché molti servizi possano essere sempre più Smart e consentire quindi un migliore utilizzo da parte della cittadinanza. Un ringraziamento a Rosella Scalone per aver proposto al Comune questo progetto e ai nostri tecnici per averci permesso di realizzare questo risultato”.
Ricordiamo che il progetto non ha finalità di lucro e sarà messo a disposizione gratuitamente dei Centri Antiviolenza, dei Comuni e dai Centri che operano nel Terzo Settore.