La scoperta se fosse confermata dagli esperti della soprintendenza sarebbe a dir poco clamorosa, poiché le mappe incise su roccia sono una vera rarità. L’indagine è stata condotta da Claudio Arena, noto ricercatore di Savona Sotterranea Segreta, che da anni conduce appassionanti esplorazioni nel territorio ligure, in particolar modo nel savonese e con ottimi risultati.
“Mi trovavo nel territorio di Sassello, esattamente nell'alta Valle dell’Orba, per condurre ricerche e approfondire studi che ho iniziato da molti mesi con l’ausilio di carte satellitari. Con un meticoloso censimento che mi sono fatto in tanti anni di esplorazioni con il relativo posizionamento gps" spiega alla nostra redazione Arena.
"In questo caso la mia ricerca era mirata sulle antiche popolazioni del nostro territorio con una porzione temporale che oscilla dal preistorico, antichi liguri per arrivare al periodo della romanizzazione - prosegue - Nella Valle dell’Orba mi sono recato già molte altre volte, poiché esistono delle incisioni rupestri a dir poco meravigliose, già note agli esperti e all’Ente Parco Beigua. Ma come dico sempre, preferisco controllare e ricercare anche con i miei occhi soprattutto ispezionando i luoghi poco accessibili".
"Ho sempre sospettato che nel tratto di territorio che dal Beigua Faiallo guarda verso nord per arrivare poi a Pianpaludo Monferrato, vi potesse essere un antico percorso. Questo perché le molteplici tracce lasciate, anche se molto nascoste, sono veramente numerose".
"Come dicevo ci sono tante incisioni già documentate, e tante pietre fitte (menhir). Molte scoperte proprio da me in questi anni. Questa antica presenza di manufatti collocati nel territorio con intenzione, diventano indizi per le mie ricerca che sfrutto con passione. Dopo qualche chilometro di perlustrazione tra rovi e un terreno abbastanza inaccessibile, ho scorto un antico selciato in pietra che percorreva quasi parallelamente il fiume. Incuriosito ho iniziato a controllare in maniera minuziosa rocce e pianure. Ispezionando al meglio la zona" prosegue Arena.
"La prima scoperta molto interessante che ho rilevato e ve la dico in anteprima, sono alcuni resti di ceramica molto probabilmente appartenenti ad anfore romane. Rinvenute vicino all'alveo di un rio comunicante con il fiume principale. Oggi quasi del tutto scomparso per il mutamento geologico. Una volta rientrato a casa, ho appurato tramite relazioni datate da studiosi, che in quella vallata, anche se in posizione molto più defilata, furono già ritrovati resti di ceramica appartenenti ad anfora. Repertate da archeologi come appartenente al periodo della Roma Repubblicana ( periodo compreso tra il 509 a.C. e il 27 a.C )".
"Dopo questo ritrovamento, ho proseguito fino ad arrivare a un masso denominato 'del Sentiero'. Scoperto negli anni 90 e che personalmente non avevo mai visto. Il masso ha varie incisioni per lo più cruciformi coppellate, figure antropomorfe e alcune coppelle singole che non sono altro che delle cavità emisferiche scavate nella roccia. Tendenzialmente le croci anche se stilizzate, sono la rappresentazione dell’uomo. Venivano incise principalmente con l’avvento e la divulgazione del cristianesimo. Nel medioevo ve ne fu molta divulgazione. Questa pratica di incidere croci era prevalentemente il mezzo e l'intenzione di esorcizzare il precedente periodo di uomini pagani nel territorio".
"Ma la cosa che ho scoperto (e più mi ha colpito) incisa sulla roccia, è stata una lunga linea ben marcata, ondeggiante e probabilmente scavata tramite l’utilizzo del fregamento di un utensile a punta. E sottostante un'altra incisione rettilinea orizzontatale. Essendo abituato a vedere croci e coppelle mi sono molto incuriosito di questa nuova incisione, Mai indagata e presa in considerazione precedentemente".
"Guardandola ho intuito immediatamente il senso di questa figura. Il motivo è semplice. Dal momento che prima di recarmi sul posto avevo ben studiato e memorizzato la mappa satellitare. Ho capito che la linea scolpita altro non era che il relativo percorso del fiume. E la sottostante incisione orizzontale corrispondeva al sentiero ciottolato antico che ho individuato e percorso sul posto".
"Tornato a casa ho sovrapposto e controllato nuovamente l’immagine fotografata posizionandola anche nella carta satellitare, e la corrispondenza e pressoché totale. Non nego che aver intuito e scoperto una mappa incisa su roccia è veramente gratificante. Una vera rarità. Non voglio sbilanciarmi su una datazione, non compete a me e spero che si possa fare uno studio e analisi ancor più dettagliate del semplice censimento già effettuato negli anni precedenti".
"Attualmente sto ultimando queste ricerche con esplorazione della zona e procedendo come mia consuetudine alla segnalazione verso le autorità competenti per le verifiche e studio" conclude Arena.