I comuni saranno aiutati ad assumere più vigili, a pagare loro gli straordinari notturni, e le polizie locali potranno operare in maniera più integrata con quelle statali, accedendo alle banche-dati. Queste le decisioni prese ieri, in videoconferenza, tra il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il capo della Polizia, Franco Gabrielli e i 14 sindaci delle città metropolitane sul ritorno della ‘movida’ dopo il lockdown.
L’incontro, che ha visto al tavolo virtuale solo i sindaci delle più grandi città del paese, è stato voluto per le situazioni a tratti violente del popolo della notte, ma anche per i frequente chiasso e il mancato distanziamento sociale, tanto predicato dai medici in tempi di Coronavirus. Un problema che riguarda anche alcuni comuni della nostra provincia.
Il Ministro ha sottolineato ai primi cittadini che, a suo modo di vedere, si tratta di un problema di educazione più che di Polizia. Secondo Lamorgese, infatti, i sindaci dovrebbero fare opera di persuasione morale, anche attraverso scuole e associazioni. Il Ministro, infatti, vorrebbe evitare la ‘militarizzazione’ della movida, temendo un effetto boomerang.
Arriverà anche un ‘Pacchetto sicurezza urbana’ per affrontare i reati legati alla microcriminalità urbana ma il problema movida c’è ed è in tutta Italia, non solo certamente nelle città metropolitane. Soprattutto fino a quando saranno in piedi le misure per evitare i contagi. Negli ultimi weekend abbiamo più volte analizzato la situazione nella nostra provincia e, probabilmente, solo l’attenuazione della forza del virus ha evitato contagi che, solo alcuni mesi fa sarebbero stati letali per molti.