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Attualità | 10 giugno 2020, 12:03

Coronavirus, l'Oms fa chiarezza sugli asintomatici: "Il riferimento era a un numero limitato di dati"

E' lo stesso capo del team tecnico anti-Covid-19 dell'Agenzia Onu a ritrattare e specificare: "Molto rari sono i dati sul contagio da asintomatici rilevati"

Coronavirus, l'Oms fa chiarezza sugli asintomatici: "Il riferimento era a un numero limitato di dati"

“È molto raro che una persona asintomatica possa trasmettere il virus”. Hanno fatto molto rumore queste parole, riportate dal capo del team tecnico anti-Covid-19, Maria Van Kerkhove, in un briefing a Ginevra e sul proprio profilo Twitter.

Ma come spesso successo durante questa pandemia, le parole della Van Kerkhove sono state fraintese. Ha spiegato infatti come, rispondendo a una domanda, il "molto rari" fosse riferito al set di dati a disposizione, ancora disponibili in non importanti quantità, e non al numero di contagi avvenuti per via di persone asintomatiche.

"Sappiamo che di solito le persone infettate dal coronavirus sviluppano i sintomi, ma in una piccola parte dei casi ciò non avviene - ha spiegato Van Kerkhove -. Sappiamo anche che la maggior parte delle infezioni è provocata da pazienti sintomatici che contagiano altre persone attraverso le goccioline di saliva infette. Ma c'è una proporzione di persone che non sviluppa sintomi e non sappiamo ancora quante siano, potrebbero essere dal 6% al 41% della popolazione che si infetta, a seconda delle stime. Sappiamo che alcuni asintomatici possono trasmettere il virus, ma dobbiamo ancora chiarire qual è il loro numero. Ciò che ho detto ieri in conferenza stampa si riferiva a piccoli studi pubblicati”.

Un messaggio, quello rettificato in un secondo momento, che non aveva convinto larga parte degli esperti della comunità scientifica internazionale, soprattutto quelli italiani, preoccupati dei possibili effetti sui comportamenti delle persone, con l'invito a proseguire sulla strada della prudenza e del massimo rispetto delle norme anti-contagio.

Appello condiviso dalla stessa Organizzazione della Sanità che ha incoraggiato i Paesi a rinforzare le misure di sicurezza nel testare, tracciare, isolare e curare i malati per fermare la pandemia.

 

Redazione

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