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Attualità | 03 giugno 2020, 09:50

Si aprono i confini tra Italia e Francia: ecco cosa cambia, c'è attesa per l'arrivo nella nostra provincia dei vacanzieri

Luce verde anche per le Regioni e, nei prossimi giorni (soprattutto nel weekend) ci potrebbe essere la prima grossa apertura delle seconde case

Si aprono i confini tra Italia e Francia: ecco cosa cambia, c'è attesa per l'arrivo nella nostra provincia dei vacanzieri

Anche se nel nostro paese la ‘ripresa’ dopo l’emergenza Coronavirus è già praticamente iniziata da oltre 15 giorni, quella di oggi è una data importante. Si riapre infatti il confine tra Ventimiglia e Mentone che, fino a ieri, ha visto il passaggio ufficiale dei soli autorizzati per lavoro o per altre motivazioni.

I francesi da oggi possono tornare nel nostro paese anche se in molti lo hanno fatto ugualmente negli ultimi giorni, tentando soprattutto la vita dell’autostrada, quella meno controllata. In molti sono stati notati a Ventimiglia, soprattutto per l’acquisto di sigarette e liquori. Con il confine di Ponte San Luigi chiuso i controlli si sono concentrati su San Ludovico e, proprio lunedì scorso abbiamo documentato come siano scrupolosi. 

Molti i francesi che ci hanno spesso ‘provato’ ad entrare in Italia, con alcuni che hanno proprio dichiarato di voler venire per comprare le sigarette. Senza la documentazione necessaria sono sempre stati fatti rientrare. Da oggi, invece, il confine è sostanzialmente aperto, grazie all’articolo 6 del Dpcm del 17 maggio per gli spostamenti da e per gli Stati dell’Unione europea, dello spazio Schengen, a cui vanno aggiunti Regno Unito, Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano. Si aprono anche le regioni e, nei prossimi giorni (soprattutto nel weekend) ci potrebbe essere la prima grossa apertura delle seconde case.

Un minimo di chiarezza sulla situazione alle frontiere tra la Francia e l’Italia sui rende necessaria dopo che su un sito ministeriale italiano è apparsa la notizia che le frontiere tra i due Stati erano destinate ad aprirsi oggi. Quel giorno è la sola Italia che, unilateralmente, ha deciso di aprire le proprie frontiere all’ingresso dei cittadini dell’area europea, ma non è stato attuato alcun principio di reciprocità da parte degli altri Paesi.

Così, da oggi i cittadini francesi possono entrare in Italia, ma quelli italiani non hanno ancora il diritto di varcare quelle francesi, se non rientrano in particolari condizioni. Nel periodo intercorrente tra il 3 e il 15 giugno, infatti per entrare in Francia occorrerà produrre due autocertificazioni. La prima che indica le ragioni di ingresso che possono esclusivamente essere le seguenti:

- cittadini francesi, loro congiunti e figli;

- cittadini di Paesi UE (+ cittadini di Andorra, Regno Unito, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, Svizzera, San Marino e Vaticano), loro congiunti e loro figli, aventi la loro residenza principale in Francia o che devono raggiungere, in transito attraverso la Francia, il Paese di residenza;

- residenti di Paesi terzi, loro congiunti e figli, con residenza principale in Francia;

- personale delle missioni diplomatiche e consolari, come pure quello delle organizzazioni internazionali avente la loro sede o ufficio in Francia, così pure loro congiunti e figli;

- lavoratori transfrontalieri;

- lavoratori stagionali agricoli muniti di un contratto di lavoro stipulato con un’azienda situata in Francia;

- lavoratori distaccati, cittadini di un paese dell’UE, purché la loro missione non possa essere rimandata, muniti di in contratto di prestazione di servizi nel quale è specificata la durata della missione;

- operatori sanitari stranieri che concorrono alla lotta contro il Covid-19;

- equipaggi e personale straniero operante sui voli passeggeri e cargo, o che viaggiano come passeggeri per posizionarsi alla loro basi di partenza;

- cittadini stranieri che assicurano i trasporti internazionali di merci;

- marinai stranieri che assicurano i trasporti internazionali di merci o imbarcati su pescherecci;

- spostamenti giustificati dall’esercizio del diritto di custodia, di visita o di alloggio di un figlio;

- spostamenti giustificati dalla scolarità (lo studente minore può essere accompagnato da una persona);

- visita ad un parente a carico, alloggiato in una casa di riposo o ad un figlio in una struttura specializzata. 

La seconda autocertificazione, che costituisce una novità, è destinata a rimanere attuale anche dopo il 15 giugno e sarà il vero e proprio passaporto per chi, finalmente senza più doverne giustificare la ragione e quindi anche per turismo, deciderà di varcare la frontiera italiana per entrare in Francia.

Con questa autocertificazione (che è personale e va compilata per ognuno delle persone che varcheranno la frontiera) si attesta sull'onore l'assenza dei sintomi dell'infezione covid-19 Questa dichiarazione deve essere presentata alle compagnie di trasporto, prima di utilizzare il biglietto, dai passeggeri che desiderano viaggiare verso la Francia continentale, nonché alle autorità incaricate del controllo delle frontiere.

Viene dichiarato:

Di non aver presentato nessuno dei seguenti sintomi nelle ultime 48 ore:

- febbre o brividi,

- tosse o aumento della mia solita tosse,

- stanchezza insolita,

- insolita mancanza di respiro quando parlo o faccio un piccolo sforzo,

- insolito dolore muscolare e / o dolori,

- mal di testa inspiegabile,

- perdita di gusto o olfatto,

- insolita diarrea.

Carlo Alessi e Beppe Tassone

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