Attualità - 23 maggio 2020, 12:55

Borgio Verezzi, l'appello del sindaco Dacquino: "Gli altri siamo noi. Ripartiamo con responsabilità"

Oltre alle regole basiche (distanza interpersonale, mascherina quando serve, igiene soprattutto delle mani), i consigli sui "rapporti umani" del sindaco: "No a un paese poliziotto, sì a una visione di comunità"

"Gli altri siamo noi" fu una canzone portata al successo da Umberto Tozzi e Raf (eccezionalmente in duo) nel 1991. Fu una vera "hit" anche oltreoceano, con il titolo internazionale di "We are the others".

"Gli altri siamo noi" è stata "presa in prestito" dal Comune di Borgio Verezzi per divulgare un messaggio di solidarietà, cautela, prudenza in questa "Fase 2" post Coronavirus.

I megafoni, montati sulle autovetture della polizia locale, stanno da oggi divulgando l'appello. La canzone di Tozzi e Raf inizia, poi sfuma per lasciare la parola al primo cittadino Renato Dacquino. La sua voce registrata spiega: "Sono passati quattro mesi nei quali ho visto impegno, responsabilità e anche buoni risultati.

Ora ci aspettano altri quattro mesi, da giugno a settembre, nei quali avremo una popolazione quadruplicata, da duemila a ottomila presenze. Non voglio vederla come rischio, ma come opportunità per tutti. Ciò che conta è capire che la salute e la vita di ognuno di noi dipende da quella degli altri.

Isolati vuol dire solitudine, perdere il contatto con la realtà e il benessere psicofisico".

All'atto pratico, sottolinea il sindaco: "Tre regole base: distanza sociale, mascherina quando utile, lavaggio delle mani. E poi soprattutto aiuto reciproco e senso di comunità. No a un paese poliziotto. Dobbiamo essere responsabili aiutandoci ogni giorno".

Dacquino invita inoltre a valorizzare con criterio gli spazi cittadini: i sette parchi, i sentieri, l'entroterra e... Perché no? Anche il festival. In un percorso di amore del territorio e delle sue peculiarità anche in un'ottica di destagionalizzazione.

A. Sg.