Confermata lunedì 18 maggio, annullata ieri e la comunicazione giunta all'Associazione Fieristi italiani, sezione Liguria giunta invece oggi. La Fiera di Santa Rita non si farà, ma a regnare è la confusione dopo che nei giorni scorsi il valzer dei cartelli dei divieti di sosta posizionati, tolti e poi rimessi nel quartiere dell'oltre Letimbro aveva già fatto discutere i cittadini.
"In data 18 Maggio 2020 l’ufficio commercio del Comune di Savona ci ha comunicato che la fiera di Santa Rita si sarebbe svolta regolarmente in data 22 Maggio 2020 ma oggi intorno alle ore 12.00 ci hanno comunicato l’annullamento - spiega Gabriele Ogliaro, presidente AFI sezione Liguria - L’AFI insieme ai titolari di posteggio fisso chiedono spiegazioni per questo repentino cambiamento di programma da parte del Comune anche perché dopo 3 mesi di inattività sia i banchi alimentari che extra-alimentari avendo avuto conferma da parte dell’ufficio commercio dello svolgimento della Fiera hanno investito gli ultimi risparmi per riassortire i banchi per non parlare dell’enorme danno economico subito dai banchi di fiori. Restiamo in attesa di una risposta da parte dell’amministrazione Comunale".
"Per problemi legati all'applicazione delle misure introdotte per fronteggiare l'emergenza del Covid-19, la tradizionale fiera di Santa Rita prevista per il 22 maggio non potrà aver luogo - questa la precisazione giunta ieri dall'assessore al commercio Maria Zunato a nome della Giunta - La decisione, pur sofferta, è stata presa stamattina dalla Giunta Comunale a seguito di approfonditi aspetti legati in particolare all'elevata frequentazione che la fiera ha sempre registrato: dalla considerazione dell'assenza della benedizione delle rose e la conseguente mancata organizzazione della celebrazione religiosa, dalle idoneità dell'estensione di superficie per il mantenimento del distanziamento sociale, così come prevista, a fronte di un estesa affluenza di partecipanti. La contemporaneità dei sopracitati fattori costituiscono indubbio potenziale pericolo per affollamenti e conseguenti assembramenti di persone. Ciò anche alla luce delle stringenti disposizioni ministeriali per lo svolgimento delle attività commerciali su area pubblica".
“Purtroppo è molto triste, ma la scelta è stata unanime e condivisa fra l’Arciconfraternia della Santissima Trinità, don 3 Germano Grazzini, parroco di san Paolo, e padre Giorgio Andronic della comunità ortodossa – aveva spiegato anche Milly Venturino priore delle “cappe rosse” in merito alla celebrazione più strettamente religiosa– la pandemia che ha travolto tutto il mondo intero provocando morti e sofferenza, stravolgendo le nostre vite, certezze e abitudini ci priva anche di questo momento di gioia”.
“L’impossibilità di ritrovarci fisicamente nella cappella a lei dedicata, non impedisce di unirci spiritualmente alle 12 di venerdì prossimo 22 maggio per recitare la supplica e chiedere al Signore, per intercessione della Santa dell’impossibile, una benedizione particolare per gli ammalati, per gli operatori sanitari e per l’intera umanità – conclude Venturino – non ci resta altro da fare che metterci in obbedienza, come fece la nostra amata Santa durante la sua vita e pregare Cristo, unica fonte di salvezza, di perdono e misericordia, perché ci liberi da questa pandemia mortale per poterci ritrovare insieme, il prossimo anno, ricchi di fede e riconoscenza”.