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Agricoltura | 12 maggio 2020, 11:50

Agricoltura: nuovo modello di governance per il Distretto florovivaistico della Liguria

Nel direttivo entra l'assessore regionale all'Agricoltura. Spazio ai fiori eduli, aromatiche, essenze e piante officinali. Cambio del Comitato, in arrivo nuove funzioni

Agricoltura: nuovo modello di governance per il Distretto florovivaistico della Liguria

Nuovo modello di governance per il Distretto Florovivaistico della Liguria con un direttivo ridotto che vede l’ingresso dell’Assessore regionale all’Agricoltura. Spazio ai fiori eduli, aromatiche, essenze e piante officinali. Cambio del Comitato e in arrivo nuove funzioni.

Ad annunciarlo l’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai, insieme al presidente del Distretto, Luca De Michelis.

“Siamo intervenuti sul modello di gestione del Distretto che era fermo dal 2001 – spiegano l’assessore Mai e il presidente De Michelis -. Si tratta di un successo di squadra perché abbiamo lavorato tutti insieme, istituzioni, associazioni di categoria, tecnici e produttori, per un risultato che porti a maggiore competitività del settore. La scelta è dovuta alla volontà di rendere la struttura interna in grado di rispondere meglio alle esigenze che si sono manifestate in questi ultimi anni”.

“La prima notizia importante è la riduzione del Direttivo che passa da 7 a 5 membri, in modo che possa diventare uno strumento più agile. All’interno dello stesso, l’assessore regionale delegato all’Agricoltura prenderà il posto dell’esperto fino a oggi designato da Regione. Questa è una modifica che ci è stata richiesta proprio dai floricoltori in modo da garantire un legame ancora più diretto con Regione Liguria”.

“A cambiare sarà anche il Comitato che vede il numero dei componenti scendere da 22 a 15, con l’elezione interna del Presidente. Era un passaggio necessario soprattutto a fronte del fatto che in precedenza erano inclusi enti e soggetti che non esistono più. Il nostro approccio di base è stato quello di snellire, sburocratizzare ed efficientare la gestione. In un momento in cui il settore florovivaistico sta soffrendo moltissimo a causa della crisi Coronavirus, è ancora più significativa questa modifica in quanto il Distretto potrà essere molto più funzionale, soprattutto nel momento del rilancio”.

“In questi anni, inoltre, si è palesata l’esigenza che il Distretto si occupi a pieno titolo anche di colture che non sono in senso stretto ornamentali, ma che condividono con queste realtà il territorio, le modalità produttive e gran parte della filiera. Per questo motivo da oggi entrano a tutti gli effetti nell’esercizio del Distretto i fiori eduli, le piante aromatiche da reciso, i fiori e le piante per essenza industriale e medicinale, nonché le specie aromatiche per uso anche officinale. Chiaramente il focus principale resterà la tradizionale coltivazione a scopo florovivaistico di fiori, fronde e piante in vaso”.

“Parliamo di una struttura che gode di competenze altamente specializzate che ne fanno una realtà all’avanguardia, e con oggi le sue funzioni saranno ampliate, soprattutto nell’ottica di filiera, promozione e innovazione. Saranno rafforzate le attività svolte per l’innovazione, la ricerca e la divulgazione, per l’assistenza ai giovani floricoltori, per l’apporto delle nuove tecnologie di produzione e per l'introduzione di sistemi di certificazione riconosciuti a livello internazionale”.

La nuova composizione del Comitato che resterà in carica 5 anni: l’Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria; un esperto in materia nominato dalla Regione Liguria; un esperto designato dalla Camera di Commercio Riviere di Liguria; un esperto designato dall’Istituto Regionale per la floricoltura; un esperto designato dal CREA Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo sede di Sanremo; un esperto designato dal Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola di Albenga (CeRSAA); un esperto designato dall’ente gestore del Mercato dei Fiori di Sanremo; tre esperti designati dalle Organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative; due esperti designati congiuntamente dalle organizzazioni di categoria degli esportatori e distributori di piante e fiori; tre esperti designati congiuntamente dalle associazioni delle cooperative operanti nel settore florovivaistico.

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