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Attualità | 29 aprile 2020, 12:30

Ad Alassio il "rito" della consegna delle chiavi al Comune da parte di una piccola rappresentanza di commercianti cittadini

Il gesto simbolico rientra nella campagna di sensibilizzazione del movimento "Risorgiamo Italia", per far ripartire l'economia nazionale soprattutto per i settori del commercio e turismo

Ad Alassio il "rito" della consegna delle chiavi al Comune da parte di una piccola rappresentanza di commercianti cittadini

Il movimento "Risorgiamo Italia" anche ad Alassio, così come in tanti Comuni italiani, questa mattina ha compiuto il "rituale" della consegna simbolica delle attività commerciali cittadine al Comune.

Questa è la "seconda tappa" di una manifestazione di protesta condotta in modo civile, persino suggestivo, senza toni urlati e senza polemiche, ma semplicemente rendendo noti i disagi di una categoria, quella del commercio e del turismo, messa in ginocchio dalla quarantena legata al Coronavirus.

La prima tappa, lo ricordiamo, si è svolta ieri sera (ad Alassio ma, per esempio, anche a Loano e Savona): luci accese in tutte le attività e serrande alzate per far sentire la voglia di essere vivi.

Nella Città del Muretto tutto è partito dalla coesione tra i commercianti di Borgo Barusso (circa una trentina di attività) ma, grazie a un tam-tam sui social e la messaggistica, altri imprenditori (ad esempio i titolari del "Sol Ponente") hanno aderito portando l'iniziativa in varie zone cittadine, con un effetto finale di grande impatto.

Il gesto delle chiavi di oggi è molto semplice, come spiegano i promotori: "Cari Governanti di ogni ordine e grado, dal Comune, alla Regione, al Parlamento di Roma, se pensate davvero che sia facile portare avanti un'attività tra mille decreti e divieti come quelli che si stanno moltiplicando in questi giorni... Ok. Ecco le chiavi. Provateci voi".

Alberto Sgarlato

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