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Attualità | 25 aprile 2020, 15:05

Il consiglio comunale di Finale festeggia il 25 aprile: "La distanza fisica non sia distanza dalla memoria"

Celebrazioni inusuali nella cittadina rivierasca, con maggioranza e minoranza unite dal ricordo delle vittime della Seconda Guerra Mondiale e l'augurio di una nuova "liberazione" dal Coronavirus

Il consiglio comunale di Finale festeggia il 25 aprile: "La distanza fisica non sia distanza dalla memoria"

"La distanza fisica non sia una distanza dalla Memoria". Si riassume in queste poche parole della giovane studentessa Marta Dabove, in rappresentanza della sezione ANPI di Finale Ligure, la seduta del Consiglio Comunale in memoria del 75esimo anniversario della "Festa della Liberazione".

Una cerimonia insolita, dove i valori di liberazione e resistenza sono stati citati nelle parole dei molti consiglieri intervenuti, con un riferimento comune alla situazione attuale.

Ad aprire i lavori dell'assemblea, riunitasi nella Sala delle Capriate nel complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo, è stato il primo cittadino Ugo Frascherelli il quale, ispirato dalle riflessioni di due illustri politici del passato come il giurista e costituista Pietro Calamandrei e l'indimenticato Presidente della Repubblica Sandro Pertini. "Ogni parallelismo tra quelle giornate e quelle che sta vivendo ora il nostro Paese sia fuori luogo" ha ammonito il sindaco, ricordando come l'epidemia non possa fermare questa ricorrenza.

Ma un tema accomuna le due situazioni secondo Frascherelli: la ricerca di una giustizia sociale in quanto, citando Pertini, "un uomo non può ritenersi libero senza giustizia sociale. Perchè la libertà senza giustizia sociale è una conquista vana. E' bene tenere presente ciò in un momento dove il Coronavirus da un lato espone il Paese a sacrifici immensi e dall'altro offre la possibilità di porre rimedio alle molte nostre inefficienze e disuguaglianze divenute insopportabili e clamorose. Questo dev'essere il nostro impegno" ha concluso il sindaco.

Un aspetto, quello sociale, che, insieme a quelli politico e storico della ricorrenza, ha ricordato nel suo intervento l'ANPI. "Il 25 aprile è un dovere morale di ogni cittadino. La liberazione è il punto più alto della nostra storia, in cui abbiamo rinnegato guerra, cattiveria e dolore raccogliendo cultura, senso delle istituzioni e libertà" ha affermato Marta Dabove. Una giovane per invitare i coetanei a provare rispetto della ricorrenza e le istituzioni, famiglie e scuola a perpetrarne i valori "senza retorica ma modelli da seguire".

E l'esempio da tenere, secondo il consigliere Massimo Gualberti, è la Costituzione: "La storia ci ha consegnato momenti bui, essa ci ha garantito un futuro roseo" ha ricordato, lasciando che i suoi principi normativi pervadano i comportamenti di ogni politico o amministratore.

"E' un aspetto culturale questo di cui spesso ci dimentichiamo nel confronto - ha proseguito il capogruppo de "Le Persone al Centro" - e dividere da una parte i buoni e dall'altra i cattivi non è che ci si attagli perfettamente". Un ricordo il consigliere lo porta infatti ai "martiri" dell'esercito italiano caduti oltre i confini nazionali, come i finalesi Paolo Guida e Vittorio Barilaro, deceduti nelle isole greche. Per loro la proposta di intitolazione di una strada pubblica e due pietre d'inciampo, come altre già presenti a Finale.

Rileggere la storia contestualizzando. Un concetto analizzato anche nel successivo intervento di Pier Paolo Cervone, il quale ha ammonito i presenti nei confronti di un "revisionismo storico che condanna i reati dei partigiani senza contestualizzare", invitando a celebrare il 25 aprile come "festa dell'Italia democratica tutta".

Le donne della resistenza e della ricostruzione sono state poi ricordate, insieme all'impegno e all'importanza della sanità in questi momenti difficili, dalla consigliera Tiziana Cileto di "Per Finale". Citando Tina Anselmi e Nilde Iotti ha sottolineato l'importanza per la politica di "ritrovare il rispetto presente al tempo della Costituente".

A chiudere con gli interventi, impreziositi dalla lettura di diverse poesie o passi di letture scelti, sono state poi tutte le altre donne dell'assemblea comunale. Camilla Fasciolo ha ricordato l'importanza di celebrare sempre la democrazia, mentre Marinella Geremia ha sottolineato la necessità di mettersi a disposizione della comunità nel momento del bisogno.

Un concetto espresso anche dall'assessore Clara Bricchetto: "Bisogna innamorarsi della Resistenza, tornare ad essere partigiani di noi stessi e degli altri, senza voltarsi e lasciare spazio all'indifferenza".

Mattia Pastorino

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