Sono 40 gli studenti dell’Istituto Comprensivo Voltri 1 che si sono visti recapitare, direttamente a casa e dai carabinieri, i tablet che aspettavano per poter fare lezione a distanza. A causa dell’emergenza coronavirus e della chiusura delle scuole, infatti, l’istituto, come i molti altri di Genova e d’Italia, si è dovuto adeguare e attrezzare per non lasciare indietro nessuno.
Anche se “i fondi ministeriali destinati alla didattica digitale - spiega la dirigente scolastica Caterina Bruzzone - hanno consentito di soddisfare solo parte delle necessità segnalate dall’indagine conoscitiva effettuata a inizio emergenza”. Infatti erano 90 le famiglie che ne avevano fatto richiesta, anche se alcune “hanno provveduto autonomamente, mentre altre ancora hanno preferito usare il bonus regione, che consente l’acquisto dei tablet, anziché la formula del comodato d’uso, mentre altre ancora stanno aspettando, ma ci auguriamo di poterle accontentare al più presto”.
Intanto, quindi, i device sono stati distribuiti secondo una graduatoria di assegnazione stilata seguendo criteri oggettivi, anche in considerazione degli alunni con bisogni speciali e con certificazioni e degli studenti “capaci e meritevoli, cui ogni consiglio di classe aveva assegnato un punteggio legato al merito, alla partecipazione e al senso di responsabilità”.
Quindi, dopo circa due mesi dalla chiusura delle scuole l’inclusione di questi ragazzi è stata possibile anche grazie al coordinamentro tra la Dirigenza, il Municipio Ponente e i carabinieri della Stazione di Voltri, comandati dal Maresciallo Alessandro Sollima, i cui uomini hanno prelevato i device e li hanno consegnati porta a porta a ciascuna famiglia, garantendo un servizio altrimenti impossibile per l’Istituto.
“La collaborazione con il comando locale e con la Compagnia di Arenzano diretta dal Maggiore Lorenzo Toscano – afferma Matteo Frulio, assessore alla sicurezza del Municipio Ponente - è sempre ottima. Anche in questo caso, comprendendo l’impossibilità da parte della Polizia Locale di fare questo tipo di servizio a causa del potenziamento dei controlli su strada, i carabinieri hanno preso immediatamente a cuore la situazione e hanno deciso di dare una mano con un servizio che ha consentito alle famiglie di non spostarsi da casa. L’Arma dei Carabinieri, ancora una volta, si è distinta per queste azioni, in linea con le operazioni di pubblica utilità che sta portando avanti in tutto il territorio nazionale”.
Intanto gli uffici della scuola sono al lavoro da più di due settimane sulla raccolta dei dati, reperimento e assegnazione di tablet e pc, cui stanno lavorando in particolare “Lia Zunino, che si occupa della Funzione Strumentale per l’innovazione digitale, la mia collaboratrice Barbara Patrone – continua la preside Bruzzone - Filomena Tramonte, che si occupa dalle Funzione Strumentale per l’inclusione, l’assistente amministrativo Barbara Robello e la presidente del Consiglio d’Istituto Rita Bruzzone e la DSGA Elvira Ramberti per la parte amministrativa, che ringrazio tutte. La nostra scuola si sta sforzando per non lasciando indietro nessuno”.
Infatti l’ulteriore passaggio sarà quello di reperire altri fondi, sia partecipando al nuovo bando del PON (Programma Operativo Nazionale) dedicato alle competenze e agli ambienti per l’apprendimento, sia “utilizzando fondi interni ed erogazioni liberali – continua Bruzzone -: tutti i cittadini possono farle e sono detraibili dalle tasse al 19%. Ne abbiamo ricevuta una piuttosto sostanziosa”.
E anche questa tipologia d’aiuto sarebbe molto importante, per fare in modo che anche i più piccoli dell’istituto abbiano un tablet in previsione del prossimo anno scolastico. Anche perché per questa prima tornata “si è data la precedenza agli alunni delle classi terze della secondaria, poiché il prossimo anno affronteranno una diversa scuola e non sarà possibile per noi intervenire ulteriormente sulla loro preparazione. Si è inoltre seguita l’indicazione dell'Ufficio Scolastico Regionale di coinvolgere maggiormente gli alunni che partecipano in modo occasionale”.
Per ogni classe di secondaria e di primaria sono stati individuati alcuni casi particolarmente critici, cercando di distribuire il numero di device in modo omogeneo fra le diverse realtà dell’istituto, ma “per il prossimo anno spero di poter raggiungere anche qualche alunno del Polo”, conclude la dirigente scolastica.