Artigiani, commercianti, bottegai, ristoratori, baristi e albergatori. Sono questi i rappresentanti delle categorie che hanno aderito fin da subito all’idea di Marino Poerio, titolare di un piccolo forno del centro cittadino, che ha creato il MoSa-MOvimento delle SAracinesche.
“Vogliamo dare voce a tutti colori che sono abbandonati dallo Stato - spiega Poerio - ma che saranno costretti a pagare i debiti di una situazione di cui siamo vittime indebitandoci ancora con le banche. Siamo coloro che vivono esclusivamente "stando aperti" in un momento in cui l'Italia è drammaticamente chiusa”. Una categoria già vessata da una situazione difficile da sostenere prima ancora dello scoppio dell’emergenza, che ha solo acceso ulteriormente sulle problematiche.
“Una ciliegina su una torta già avariata da tempo - prosegue Poerio - Vogliamo che questa iniziativa faccia prendere coraggio alle migliaia di attività che non hanno mai avuto un vero e proprio rappresentante per mettere in luce le proprie ragioni. Il MOSA non è solo un movimento di protesta, ma soprattutto di proposta. Sono stati infatti individuati sette punti fondamentali (da attuare fino alla fine del 2020) per ripartire:
1. Stop delle locazioni commerciali: venendo di fatto a mancarne l’oggetto, ovvero il commercio stesso. Chiediamo che lo Stato si prenda carico dell’obbligazione che abbiamo coi proprietari dei muri.
2. Cancellazione delle tasse: gli oneri non devono essere né posticipati, né rateizzati, ma eliminati.
3. Proroga delle Cassa Integrazione per i nostri dipendenti.
4. Eliminazione degli oneri contributivi dei dipendenti per tutto il periodo di chiusura con successivo affiancamento da parte dello Stato per il periodo successivo e sulla base di scaglioni decrescenti.
5. Pos: annullamento delle commissioni alle banche.
6. Blocco di nuove licenze: nessun’altra saracinesca deve aprire durante l’anno. Il numero delle aperture è già ora sproporzionato rispetto alle attuali esigenze di mercato. Questa misura dev’essere definitiva e non limitata al periodo dell’emergenza.
7. Helicopter Money: non possiamo indebitarci per pagare i debiti. Chiediamo che venga accreditato sul conto corrente di tutti i cittadini maggiorenni, sia noi saracinesche che cittadini che non hanno avuto gravi problemi dalla crisi, una cifra congrua e adeguata affinché si possa far ripartire tutti insieme l’economia.
Qualora le richieste, non trattabili, non fossero accolte scenderemo in piazza a Roma. Al seguente link è possibile iscriversi virtualmente al gruppo per condividere le proprie problematiche in attesa di una prossima manifestazione a Roma appena sarà possibile organizzarla: